Mercoledì 14 alle ore 21 presso la Fonoteca secondo appuntamento stagionale con “Salto nel suono” dedicato a Michelangelo Antonioni - Comune di Nonantola

Si chiama “Play up - Cronaca di un viaggio sonoro nel cinema di Michelangelo Antonioni” il secondo appuntamento con Salto nel Suono di mercoledì 14 alle ore 21. I protagonisti saranno Giorgio Casadei e Alessio Alberghini, che nel centenario della nascita di Michelangelo Antonioni, offriranno l’opportunità di condividere alcune riflessioni con i frequentatori della Fonoteca sul ruolo della musica e, più in generale, dell’importanza del suono nelle opere del regista. Antonioni è sicuramente tra i cineasti che maggiormente si è preoccupato di quale ruolo potesse, o dovesse, avere la traccia sonora all’interno di un film, interrogandosi costantemente sulla pertinenza o meno di un commento musicale, lavorando a stretto contatto con i musicisti e prestando grande cura al suono d’ambiente delle varie scene. Dal punto di vista strettamente musicale le opere di Antonioni sono talvolta caratterizzate dalla scarsa presenza di musiche, altre volte sono invece permeate da brani musicali altamente rappresentativi degli anni di realizzazione dei film. Spesso una canzone, un motivetto semplice e immediato o un ritmo da ballo, penetrano i film di Antonioni in maniera sfacciata, creando un forte attrito tra la leggerezza musicale e la tormentata relazione dei personaggi tra loro, l'inquietudine di un contesto sociale, la percezione minata dall'incertezza, il dubbio, l'assenza. In altri momenti un suono, magari incidentale o generato da elementi naturali, domina una scena. Quel suono diventa così protagonista, catalizzando l'attenzione dei personaggi e dello spettatore. Giorgio Casadei e Alessio Alberghini, musicisti e cinefili, cercheranno di illustrare e spiegare questa particolare dialettica instaurata da Antonioni tra musica e immagini. Una narrazione e anche un breve viaggio musicale che tenta di restituire la complessa molteplicità sonora presente nei film di questo regista, mettendo in risalto anche il ruolo di un compositore come Giovanni Fusco che con Antonioni ha intrattenuto per un lungo periodo un fertile sodalizio.