Oasi dell’ortofrutta: “La chiusura era già nota e concertata” - Comune di Nonantola

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Oasi dell’ortofrutta: “La chiusura era già nota e concertata”

 

Oasi dell’ortofrutta: “La chiusura era già nota e concertata”

Dopo le polemiche sulla chiusura dell’Oasi dell’Ortofrutta in via Provinciale Ovest a Nonantola interviene l’amministrazione comunale, da anni impegnata su questa situazione complessa per trovare una soluzione che potesse conciliare sia gli interessi e le esigenze della signora Salvioli sia quelli del proprietario dell’area su cui insiste l’attività. “L’impossibilità di prorogare il contratto scaduto nel 2007 era già noto alla signora Salvioli” – afferma il sindaco Pier Paolo Borsari – “già un anno prima del provvedimento di revoca dell’autorizzazione infatti l’amministrazione aveva individuato le aree alternative ubicate in via della Costituzione e in via Keplero messe a disposizione per lo spostamento dell’attività. Si tratta quindi di una situazione che non rappresenta alcun elemento di novità per l’Oasi Ortofrutta, che in questi mesi è stata “accompagnata” verso una chiusura condivisa e graduale dell’attività, proprio per consentire alla stessa signora Salvioli di smaltire le merci deperibili stoccate”. Il Tar inoltre nel mese di Luglio si è espresso in relazione alle richieste di sospensione presentate da Oasi, conferendo quindi piena efficacia ai provvedimenti di revoca e chiusura dell’attività già emessi. Non provvedere e quindi prorogare i termini di chiusura, per l’amministrazione comunale, avrebbe significato non ottemperare a degli obblighi normativi e di tutela dell’attività imprenditoriale di quanti operano nel settore del commercio. Va inoltre sottolineato che nel corso degli ultimi quindici anni la normativa che regolamenta le attività commerciali è profondamente mutata: l’Oasi avrebbe anche la possibilità di proseguire con la medesima attività di vendita di ortofrutta in sede fissa. Nel Comune di Nonantola sono infatti presenti numerose aree urbanisticamente idonee ad ospitare attività commerciali di questo tipo: le stesse sono infatti ad oggi completamente liberalizzate a differenza del passato dove vi era una contingentazione delle licenze di vendita e, una volta trovato un locale idoneo, è possibile insediarsi semplicemente presentando una segnalazione certificata di inizio attività che peraltro ha efficacia immediata e consente l’inizio dell’attività di vendita a seguito della presentazione di una semplice comunicazione al protocollo dell’Ente di riferimento. “Proprio per questo - prosegue il Sindaco Borsari - parlare di un “inghippo burocratico” mi sembra una fuga dalla realtà ed è alquanto riduttivo e fuorviante: tutti gli incontri effettuati testimoniano che l’amministrazione ha fatto numerosi sforzi per cercare di arrivare a una conclusione positiva della questione che purtroppo non si è concretizzata. Risulta chiaro che la chiusura di un’attività commerciale va ad incidere sul tessuto imprenditoriale comunale e di questo come Amministrazione Comunale ne siamo purtroppo ben consapevoli, ma, allo stesso tempo, il compito di un ente pubblico è quello di seguire le Leggi e assicurare l’imparzialità nell’applicazione delle stesse”.

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