Personaggi illustri
Personaggi illustri
ADIGERIO
Adhegerius, la cui presenza nei documenti viene attestata dal 1071 al 1115, faceva parte di una famiglia di giudici ed esperti di legge in stretto rapporto con l'abbazia di Nonantola; il nonno, chiamato a sua volta Adigerio, era notaio e giudice di Palazzo prima del vescovo di Modena poi, dal 1012 al 1021, fu iudex de castro Nonantula.
Adhegerius, la cui presenza nei documenti viene attestata dal 1071 al 1115, faceva parte di una famiglia di giudici ed esperti di legge in stretto rapporto con l'abbazia di Nonantola; il nonno, chiamato a sua volta Adigerio, era notaio e giudice di Palazzo prima del vescovo di Modena poi, dal 1012 al 1021, fu iudex de castro Nonantula.
Adigerio venne definito nei documenti causidicus, legisperitus, regie aule iudex e iurisprudens: egli prestò il suo servizio per i Canossa, per l'abbazia di Nonantola e anche per l'imperatore Enrico IV e i suoi rappresentanti.
Un ramo della famiglia Aldigeri nonantolana si trasferì a Ferrara intorno al 1135 e vennero denominati Aldigeri di Santa Croce; da questa famiglia sembra abbia avuto origine il cognome di Dante Alighieri. Girolamo Tiraboschi infatti, nella sua Storia dell'Augusta Badia di Nonantola scrive che “una donna, divenuta moglie di Cacciaguida, triavo del poeta Dante, diede alla famiglia il suo proprio cognome”.
ALBERICO DA NONATOLA
Alberico da Nonantola, documentato dal 1115 al 1152, potrebbe essere il padre del dottore bolognese Ugo da Porta Ravennate, uno dei famosi “quattro dottori bolognesi “ allievi di Irnerio. La famiglia di Ugo di Porta Ravennate (1144-1166) è una famiglia di origine nonantolana che annovera tra i suoi componenti un gran numero di avvocati, notai, giudici legati ai Canossa e all'abbazia di Nonantola. Nel 1131 alcuni componenti della famiglia si trasferirono a Bologna e, dal 1142, un ramo della famiglia dei da Nonantola denominati de Bulgaris è accertato che abbia vissuto a Bologna; un altro componente della famiglia, Bulgaro (1142-1169), era un insegnate di diritto della scuola bolognese, allievo di Irnerio, e aveva forti legami con il monastero nonantolano.
BONO DA NONANTOLA
Un altro personaggio nonantolano molto importante che operò in campo giuridico negli stessi anni di Adigerio e Bulgaro da Nonantola fu Bono (che potrebbe avere legami di parentela con la famiglia da Nonantola ma non vi sono documenti che lo provino).
Bono da Nonantola fu avvocato e giudice, operò nel territorio modenese e reggiano ed ebbe legami con i Canossa e l'abbazia di Nonantola.
PLACIDO DA NONANTOLA
Placido da Nonantola, monaco e forse priore dell'abbazia, attestato a Nonantola in documenti del 1117 e nel 1123, fu l'autore del libro “de Honore Ecclesiae” che trattava della problematica questione della lotta per le investiture. Placido nel suo libro partì dalla rivendicazione del diritto al possesso di beni materiali da parte della Chiesa per poi arrivare alla determinazione dei principi sacri che ne regolavano la vita: l' honor della Chiesa non poteva prescindere dall'aspetto patrimoniale.
Placido da Nonantola, monaco e forse priore dell'abbazia, attestato a Nonantola in documenti del 1117 e nel 1123, fu l'autore del libro “de Honore Ecclesiae” che trattava della problematica questione della lotta per le investiture. Placido nel suo libro partì dalla rivendicazione del diritto al possesso di beni materiali da parte della Chiesa per poi arrivare alla determinazione dei principi sacri che ne regolavano la vita: l' honor della Chiesa non poteva prescindere dall'aspetto patrimoniale.
MAURO REGGIANI
Mauro Reggiani nacque a Nonantola da un'antica famiglia partecipante l'11 agosto del 1897 e morì a Milano, dove visse gran parte della sua vita, il 20 maggio 1980.
Mauro Reggiani nacque a Nonantola da un'antica famiglia partecipante l'11 agosto del 1897 e morì a Milano, dove visse gran parte della sua vita, il 20 maggio 1980.
Reggiani fu presente sulla scena artistica italiana a partire dai primi anni ’20, quando, stabilitosi a Milano, cominciò a frequentare gli artisti di Novecento, stringendo amicizia con Piero Marussig, Achille Funi e Raffaele De Grada.
Tra il 1926 e il 1930 Reggiani si recò a Parigi dove conobbe Kandinsky, Arp e Ernst; egli si avvicinò all'astrattismo in forma graduale, parallelamente al costituirsi di un gruppo di ricerca intorno alla Galleria del Milione a Milano, che riuniva pittori e scultori italiani accomunati dall'idea della geometria come ordine e impegnati in una ricerca astratta basata sul modulo geometrico. Mauro Reggiani partecipò alla prima mostra dell'Astrattismo italiano organizzata nel 1934 alla Galleria del Milione a Milano e fu tra i firmatari del primo manifesto dell'Astrattismo.
Nel 1935 espose le sue opere nella galleria di Casorati e di Paulucci a Torino e partecipò alle maggiori rassegne nazionali ed estere fino all'inizio della Seconda Guerra Mondiale; finito il conflitto bellico tornò a Milano ed espose le sue opere con il gruppo di Dorfles, Munari, Radice e Soldati.
Reggiani diede vita ad un'arte che si sviluppava sulla superficie con forme geometriche misurabili, libera da qualsiasi distrazione illustrativa o sentimentale e mirante solo alla bellezza di un ordinamento geometrico puro.
Nel 1960 partecipò alla più importante mostra dell'Astrattismo tenutasi a New York Construction and Geometry in Painting; nel 1965 vinse il primo premio della Biennale di Venezia e il primo premio della Quadriennale di Roma.
La Galleria Civica d'Arte Moderna di Torino gli dedicò una personale nel 1973 e nel 1977 fece lo stesso il Palazzo dei Diamanti di Ferrara.
Nel 1991 venne pubblicato il catalogo generale delle sue opere pittoriche a cura di Luciano Caramel.
Mauro Reggiani. Composizione 18-73, 1974. Litografia a 10 colori, mm 710X870, tiratura 75. Editore: La Polena, Genova. Stampatore: Rossi, Genova. Tratto da “cARTE” omaggio a Mauro Reggiani, Centro Studi Storici Nonantolani.
Mauro Reggiani. Composizione gialla, 1971. Litografia a 6 colori, mm 490X610, tiratura 65 + X. Editore: Dialogo, Milano. Stampatore: Bill Weeg, Milano. Tratto da “cARTE” omaggio a Mauro Reggiani, Centro Studi Storici Nonantolani.
ANTONIO BACCHINI
Antonio Bacchini nacque a Nonantola nel 1923 e si trasferì poi a Modena dove, terminati gli studi magistrali, si dedico all'insegnamento. Divenne un grande caricaturista di molti personaggi modenesi più o meno celebri e prima di morire, nel 2000, donò al comune di Modena i suoi disegni: 249 fogli più 15 vignette umoristiche. Le sue prime caricature furono pubblicate nel 1944; oltre alle caricature eseguì anche numerosi dipinti ad olio.
Antonio Bacchini nacque a Nonantola nel 1923 e si trasferì poi a Modena dove, terminati gli studi magistrali, si dedico all'insegnamento. Divenne un grande caricaturista di molti personaggi modenesi più o meno celebri e prima di morire, nel 2000, donò al comune di Modena i suoi disegni: 249 fogli più 15 vignette umoristiche. Le sue prime caricature furono pubblicate nel 1944; oltre alle caricature eseguì anche numerosi dipinti ad olio.
Bacchini ha esposto le sue opere a Modena in varie mostre personali e collettive ed ha insegnato a lungo pittura all'Università della Terza Età.
GAETANO BRUNI
Geatano Bruni nacque a Nonantola il 19 febbraio 1894, dal 1909 si iscrisse all'Accademia di Belle Arti di Modena e nel 1915 si diplomò in scultura. Dopo aver partecipato alla Prima Guerra Mondiale negli anni '20 aprì uno studio a Modena ed iniziò il suo lavoro di pittore, xilografo, adornatore, costumista e decoratore. Partecipò alla XIX Mostra Triennale d'Arte nel 1921 (a cui era presente anche il concittadino Mauro Reggiani) ed inoltre alla Prima e alla Seconda Quadriennale di Roma; venne nominato Socio Onorario della Regia Accademia Modenese di Belle Arti e lavorò come xilografo e adornatore di libri a Milano, Venezia e Roma. Bruni eseguì tempere a muro nell'atrio di Villa Forni a Nonantola e il S. Giorgio all'esterno di villa La Graziosa a San Cesario sul Panaro, realizzò numerose acqueforti e litografie sulla nuova Roma, produsse xilografie e paesaggi a olio, tempere o acquerelli. Nel 1954 venne nominato Ispettore Onorario della Soprintendenza ai Monumenti per il Comune di Nonantola e progettò il restauro del quattrocentesco chiostro dell'abbazia. Morì il 16/8/1962.
Geatano Bruni nacque a Nonantola il 19 febbraio 1894, dal 1909 si iscrisse all'Accademia di Belle Arti di Modena e nel 1915 si diplomò in scultura. Dopo aver partecipato alla Prima Guerra Mondiale negli anni '20 aprì uno studio a Modena ed iniziò il suo lavoro di pittore, xilografo, adornatore, costumista e decoratore. Partecipò alla XIX Mostra Triennale d'Arte nel 1921 (a cui era presente anche il concittadino Mauro Reggiani) ed inoltre alla Prima e alla Seconda Quadriennale di Roma; venne nominato Socio Onorario della Regia Accademia Modenese di Belle Arti e lavorò come xilografo e adornatore di libri a Milano, Venezia e Roma. Bruni eseguì tempere a muro nell'atrio di Villa Forni a Nonantola e il S. Giorgio all'esterno di villa La Graziosa a San Cesario sul Panaro, realizzò numerose acqueforti e litografie sulla nuova Roma, produsse xilografie e paesaggi a olio, tempere o acquerelli. Nel 1954 venne nominato Ispettore Onorario della Soprintendenza ai Monumenti per il Comune di Nonantola e progettò il restauro del quattrocentesco chiostro dell'abbazia. Morì il 16/8/1962.
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c/o Palazzo della Partecipanza Agraria di Nonantola via Roma 21 (primo piano) - Nonantola
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