L’assessore Pate replica alle accuse sui controlli della polizia municipale di Nonantola: “I servizi pubblici sono ridotti all’osso e questi sono i risultati dei tagli” - Comune di Nonantola

“La riorganizzazione del nostro corpo di Polizia Municipale è già in atto e non è vero che utilizziamo i nostri agenti solo per far cassa. Dati alla mano, rispetto al 2010, sono aumentati gli agenti in strada, i presidi davanti alle scuole, nei parchi e sul territorio in generale. Con queste parole l’assessore alla Polizia Municipale del Comune di Nonantola Fabio Pate risponde alle accuse del segretario della Lega Nord Bellentani e al capogruppo della Lista civica Amo Nonantola Giorgio Ferri, che hanno accusato l’amministrazione comunale di utilizzare le forze dell’ordine per far cassa e non per pattugliare il territorio. “Sono numerosi i riscontri positivi che arrivano dai nostri cittadini, anche se non dobbiamo di certo stupirci se gli enti locali arrancano, anche i più virtuosi e organizzati. È sempre più difficile garantire i servizi ai cittadini e il principio di sussidiarietà ormai è stato ucciso per soffocamento. Negli ultimi anni si sono susseguite manovre finanziarie che hanno dissanguato i comuni, accanendosi sulle spese di personale, e le recenti manovre estive non fanno eccezione a questo principio. Se un comune non rispetta il patto di stabilità, oppure non riduce le spese del suo personale rispetto all’anno precedente, oppure ha una spesa di personale maggiore o pari al 40% della sua spesa corrente, semplicemente non può più assumere. Nel tempo poi le regole di calcolo sono cambiate più volte, in modo sempre più penalizzante. Un ente che abbia rispettato tutti questi vincoli, potrà assumere un quinto del personale cessato l’anno precedente. Con queste regole, gli enti meglio organizzati sono i più penalizzati. Anche le possibilità di incentivare il personale sono molto scarse, perché il trattamento economico del singolo dipendente è fissato sulla fotografia del 2010, la contrattazione collettiva nazionale è bloccata, la formazione è stata tagliata del 50%. Non è facile riorganizzare i servizi e chiedere più impegno, più lavoro e più flessibilità a costo zero e in questa situazione si possono solo fare i salti mortali. Perché oggi si sono tagliati i trasferimenti, ma si chiede di svolgere le stesse funzioni. Si è tagliato sul personale, e non ci sono soldi per formarlo ed incentivarlo. Insomma, si sta tentando di risparmiare sulla pelle altrui, e l’unico risultato e il peggioramento dei servizi pubblici. Opporsi a questo tentativo è la sfida audace ma imprescindibile alla quale siamo chiamati e spero che questo nuovo governo porti con sé un’inversione di tendenza della quale tutti abbiamo bisogno” – ha concluso Fabio Pate.