Teatro Massimo Troisi di Nonantola: al via la stagione di prosa 2011 a cura del centro teatrale La Corte Ospitale
Teatro Massimo Troisi di Nonantola: al via la stagione di prosa 2011 a cura del centro teatrale La Corte Ospitale
“Il mio augurio è che nel tempo, di stagione in stagione, il Teatro Troisi di Nonantola possa diventare un luogo in cui i cittadini si ritrovino e si riconoscano”: apre così la conferenza stampa che si è svolta oggi a Nonantola per presentare la stagione 2011 del teatro Stefania Grenzi, Assessore alla Cultura del Comune di Nonantola.
La stagione del Troisi è ideata dal centro teatrale La Corte Ospitale di Rubiera: “La collaborazione tra il centro che dirigo e il Comune di Nonantola è un esempio di una modalità di lavoro virtuosa, che può dare risultati concreti in termini di crescita del pubblico e circuitazione di spettacoli. Questa collaborazione ha tra gli altri l’obiettivo di far vivere il più possibile gli spazi teatrali del territorio, coinvolgendo un numero sempre maggiore di artisti e offrendo la possibilità al pubblico di godere di spettacoli di qualità” – aggiunge Walter Zambaldi, direttore della Corte Ospitale.
Al secondo anno di questa collaborazione nata nel 2010 tra il Comune di Nonantola e La Corte Ospitale, la stagione 2011 si presenta ricca di spunti che offrono uno spaccato significativo del teatro italiano, in un viaggio poetico che, per le tematiche affrontate e per la sensibilità degli artisti coinvolti, possa far sognare, ridere, commuovere e divertire il pubblico di Nonantola.
La rassegna prende il via venerdì 28 gennaio 2011 con Tanti saluti, uno spettacolo di teatro civile clownesco di Giuliana Musso, con Giuliana Musso, Beatrice Schiros e Gianluigi Meggiorin, regia di Massimo Somaglino, produzione La Corte Ospitale. Tanti saluti porta in scena tre clown e a loro consegna il non dicibile: il racconto delle paure, degli smarrimenti e delle soluzioni paradossali che mettiamo in atto di fronte alla morte. E’ questo l’ultimo lavoro di Giuliana Musso, attrice già nota al pubblico per gli spettacoli Nati in casa e Sexmachine.
Saverio La Ruina è protagonista del secondo appuntamento, sabato 26 febbraio, con lo spettacolo Dissonorata, un delitto d’onore in Calabria. La Ruina, già vincitore di diversi premi UBU per la scrittura e l’interpretazione di questo e di altri spettacoli, partendo dalla “piccola” ma emblematica storia di una donna calabrese, offre lo spunto per una riflessione sulla condizione della donna in generale. Parlando del proprio villaggio, parla della condizione della donna nel villaggio globale.
Il 12 marzo Roberta Biagiarelli presenta in anteprima nazionale Falluja: in linea con la sua vocazione di raccontare l’attualità a teatro (dopo A come Srebrenica e Reportage Chernobyl, i suoi più noti spettacoli di impegno civile), con questo nuovo lavoro scritto da Francesco Niccolini racconta di una notte a Falluja: il risultato finale è il racconto del confronto-scontro tra due mondi in cui l’unica vittoria possibile è quella della morte.
Ha collaborato alla realizzazione dello spettacolo Simona Torretta dell’Associazione Un ponte per..
Chiude la rassegna domenica 20 marzo un grande protagonista del teatro e del cinema italiano, Giuseppe Battiston che insieme a Gianmaria Testa darà voce al testo di Andrea Bajani: 18mila giorni, il pitone. In questo spettacolo, la cui regia è affidata a Alfonso Santagata, le riflessioni personali e epocali si intrecciano a sottolineare come in soli 18 mila giorni siano radicalmente mutate le prospettive e le aspettative sociali in Italia. Dalla dignità del lavoro del gruista della “Chiave a stella” di Primo Levi, da un’epoca in cui il lavoro era un diritto e elemento fondante dell’umana dignità, al trionfo dell’odierno precariato, divenuto persino forma più o meno palese di ricatto sociale.
Si aggiunge un appuntamento fuori stagione con i Turbolenti, ospiti fissi della trasmissione televisiva Colorado, che presentano a Nonantola in anteprima sabato 19 febbraio il loro nuovo spettacolo teatrale che parte da Nonantola per una fitta tournée italiana. Il titolo dello spettacolo è in via di definizione.
Per tutti gli spettacoli è consigliata la prenotazione che si effettua presso la Ludoteca di Nonantola, tel. 059 546412 dal martedì al sabato dalle 15 alle 19, ludoteca@comune.nonantola.mo.it
TEATRO MASSIMO TROISI
STAGIONE DI PROSA 2011
un progetto di teatro civile clownesco di Giuliana Musso
con Giuliana Musso, Gianluigi Meggiorin, Beatrice Schiros
ricerca e drammaturgia Giuliana Musso
Tanti saluti vuole esplorare, attraverso una ricerca di stampo sociologico, il tema del morire ai nostri tempi.
“Abbiamo raccolto testimonianze e racconti dai principali protagonisti dell’evento: medici, infermieri, familiari e morenti. Abbiamo visitato i teatri del morire: ospizi, ospedali, hospice, case, e indagato le sue nuove declinazioni: cure palliative, accanimento terapeutico, protocolli di rianimazione, eutanasia. E abbiamo anche ascoltato chi è stato così vicino al punto della morte da non averne poi più alcun timore”.
Tanti salutiporta in scena tre clown e a loro consegna il non dicibile: il racconto delle paure, degli smarrimenti e delle soluzioni paradossali che mettiamo in atto di fronte alla morte.
Unici oggetti di scena: tre nasi rossi e una cassa da morto.
“Si può sorridere della morte, si può fare del passaggio a miglior vita non solo un soggetto teatrale, ma una vera e propria azione comica per clown… ‘Si può fare’, così risponde quella testa matta di Giuliana Musso, attrice e drammaturga, ma soprattutto infaticabile ricercatrice di verità di vita da raccontare. Tanti saluti è un pugno nello stomaco e al tempo stesso una carezza poetica alla vita, ma anche una bella rivelazione di interpreti”.
Premio UBU 2007: Migliore attore italiano e Migliore testo italiano
musiche originali eseguite dal vivo da Gianfranco De Franco
collaborazione alla regia Monica De Simone
Spesso, ascoltando le storie drammatiche di donne dei paesi musulmani, mi capita di sentire l’eco di altre storie. Storie di donne calabresi dell’inizio del secolo scorso, o della fine del secolo scorso, o di oggi. Quando il lutto per le vedove durava tutta la vita. Per le figlie, anni e anni. Le donne vestivano quasi tutte di nero, compreso
una specie di chador sulla testa, anche in piena estate. Donne vittime della legge degli uomini, schiave di un padre-padrone. E il delitto d’onore era talmente diffuso che una legge apposita quasi lo depenalizzava.
Partendo dalla “piccola” ma emblematica storia di una donna calabrese, lo spettacolo offre lo spunto per una riflessione sulla condizione della donna in generale. Parlando del proprio villaggio, parla della condizione della donna nel villaggio globale.
Nello spettacolo risuonano molteplici voci di donne. Voci di donne del sud, di madri, di nonne, di zie, di loro amiche e di amiche delle amiche, di tutto il parentado e di tutto il vicinato. E tra queste una in particolare. La “piccola”, tragica e commovente storia di una donna del nostro meridione. Dal suo racconto emerge una Calabria che anche quando fa i conti con la tragedia vi combina elementi grotteschi e surreali, talvolta perfino comici, sempre sul filo di un’amara ironia.
La donna racconta di una sera imprecisata di alcuni anni fa.
Una sera qualunque di come si vive e si muore a Falluja, Iraq, 50 chilometri da Baghdad.
Un blindato con cinque marines a bordo: una normale azione di pattugliamento.
Normale, se non accadesse l’imprevisto che scatena l’incubo, sangue, morte e una notte tragica.
Eppure una notte e un incidente come ne accadono così tanti in Iraq, che non merita neanche un articolo di giornale. E’ la cronaca tutt’altro che eroica della lunga notte cui sono destinati una donna irachena, cieca, e un soldato americano, costretti ad attraversarla insieme.
Notte scabrosa, livida, surreale, eppure ormai inarrestabile: parole, preghiere, desideri, un tè d’acqua sporca, passioni, ricordi, rimpianti e una quantità di violenza smisurata, a portata di mano di un uomo e di una donna che, in condizioni di vita meno surreali, mai si macchierebbero delle azioni che si troveranno a compiere in questa notte, fino a un epilogo destinato a lasciare, in tutti, molto amaro in bocca.
con Giuseppe Battiston e Gianmaria Testa
musiche originali di Gianmaria Testa
produzione Fuorivia e Teatro Stabile di Torino
18 mila giorni corrispondono a 50 anni.
E’ curioso come la prospettiva e il senso del tempo possano cambiare a seconda del criterio col quale lo si organizzi: gli anni o i giorni.
Il pitone è un animale che prima se ne sta buono e ti prende le misure e poi, quando ha raggiunto la tua stessa lunghezza o la tua stessa forza, ti fa fuori.
Lo spettacolo parte da qui: dal tempo e da una metafora.
Protagonista un uomo di 50 anni che perde il lavoro.
Riflessioni personali e epocali si intrecciano a sottolineare come in soli 18 mila giorni siano radicalmente mutate le prospettive e le aspettative sociali in Italia. Dalla dignità del lavoro del gruista della “Chiave a stella” di Primo Levi, da un’epoca in cui il lavoro era un diritto e elemento fondante dell’umana dignità, al trionfo dell’odierno precariato, divenuto persino forma più o meno palese di ricatto sociale.
Protagonista Giuseppe Battiston, pluripremiato attore del nostro cinema e del nostro teatro (recentissimo il Premio UBU come miglior attore italiano). Accanto a lui, a fare da contrappunto musicale, il cantautore Gianmaria Testa che ha composto canzoni nuove e inedite proprio per questo spettacolo.
Il quartetto de I TURBOLENTI, insieme artisticamente da oltre 10 anni, nasce nell'ottobre 1998 e si consolida nei locali milanesi di cabaret. Gianluca Fubelli (Scintilla), Gianluca Impastato, Enzo Polidoro e Stefano Vogogna, mettono a frutto la loro vena comica, integrandola con elementi di mimo, clownerie e improvvisazione teatrale.
Nel 2002 partecipano al laboratorio di Colorado Cafè, con la Direzione Artistica di Diego Abatantuono e poi all’omonima trasmissione televisiva, in onda su Italia 1, in cui fanno parte del cast fisso, trasmissione che oggi si chiama Colorado, con Rossella Brescia e Nicola Savino. Sul palco di Colorado propongono le loro divertenti incursioni corali con la boys band, la baby gang, C.S.I, il rugby, ed i bizzarri personaggi di Chicco d’Oliva, che dispensa consigli e suggerimenti sul vino nella sua rubrica Gusto, il Pupo Secchione, che “non ha mai schiacciato”, il Mago Fiorenzo, il flautista Studdarello, Mariello Prapapappo e i suoi misteri, il Giulio Cesare dei giorni nostri, I Turbotubbies.
Sono numerose le loro apparizioni televisive, a cui si affianca la tournée teatrale di questo nuovo spettacolo in anteprima al Teatro Massimo Troisi di Nonantola, dopo un periodo di allestimento presso La Corte Ospitale di Rubiera.
Ridotto soci coop, iscritti alla biblioteca di Nonantola, iscritti ai corsi di Officine Musicali, iscritti al corso di teatro, soci La Clessidra, Amici della Musica di Modena € 10.00
Prenota il tuo posto a teatro presso la Ludoteca di Nonantola, tel. 059 546412 dal martedì al sabato dalle 15 alle 19, ludoteca@comune.nonantola.mo.it, www.comune.nonantola.mo.it/teatrotroisi