Anche il comune di Nonantola ha partecipato alla conferenza internazionale per la causa Saharawi - Comune di Nonantola

Anche il Comune di Nonantola nella persona dell’Assessore alle politiche sociali Fabio Pate, ha presieduto alla conferenza tenutasi sabato 9 ottobre a Firenze con l’obiettivo di rilanciare a livello mondiale la causa Saharawi. È la prima volta che l’Italia ospita un’iniziativa internazionale per il riconoscimento della Repubblica Araba Saharawi Democratica.

Alla conferenza fiorentina hanno partecipato personalità di livello mondiale, a partire dalle rappresentanze diplomatiche dei paesi che riconoscono ufficialmente la RASD. I lavori si sono aperti con i saluti alla presenza di tutti i gonfaloni, durante il quale la Filarmonica Musicale “Michelangiolo Paoli” di Campi Bisenzio ha eseguito gli inni nazionali d’Italia e del Saharawi. “É stato un  momento molto bello e significativo”- ha commentato il neo assessore Fabio Pate. “Come amministrazione ci tenevamo ad essere presenti  per dare il nostro piccolo contributo per questa importante battaglia umanitaria e per il diritto all’autodeterminazione”. Durante la conferenza internazionale è stata inoltre presentata ufficialmente la campagna di sensibilizzazione “Dalla parte dei bambini Saharawi - Rifugiati figli di rifugiati” promossa da Carla Fracci, Assessore alla Cultura Provincia di Firenze e Ambasciatrice di Buona Volontà della
Fao. L’Amministrazione Comunale di Nonantola, da anni solidale con il popolo Saharawi, conferma e rinnova il proprio impegno per il sostegno della causa di questo popolo che da decenni lotta per il  perseguimento dell’autodeterminazione del Sahara Occidentale. Solidarietà dimostrata anche attraverso un’iniziativa che dal 1994, ogni anno da ospitalità per circa 3 settimane ad un gruppo di 15/20 bambini Saharawi presso la struttura parrocchiale di Redù, che beneficiano della generosa attività prestata dall’associazione “Pace e solidarietà”, ai controlli sanitari di base ed a una alimentazione più completa. È un importante momento di svago per quei bimbi, che lasciano uno dei deserti più aridi e inospitali della terra, per conoscere un ambiente diverso rispetto alla dura vita dei campi profughi.