MOSCHE E TAFANI - Comune di Nonantola

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CONOSCERE E COMBATTERE LE MOSCHE

 

Le mosche sono dei ditteri dotati di un solo paio d’ali. Con l’evoluzione il secondo paio si è trasformato in due strutture, dette bilancieri.
Si tratta di ali accessorie molto piccole, quasi invisibili a occhio nudo, che vibrano e servono per stabilizzare il volo dell’insetto e aiutarne l’atterraggio.
Il tipico ronzio prodotto dalle mosche quando volano è causato proprio da questo secondo paio d’ali.

La mosca è prevalentemente presente in aree periurbane ai confini con le aree rurali dove avvengono spesso smaltimenti di materiale organico talvolta non realizzati in modo adeguato, favorendone la proliferazione.
La raccolta porta a porta e la conseguente eliminazione di cassonetti ha portato una diminuzione del fenomeno, proprio perché spesso questi ultimi, non gestiti in modo corretto poco puliti ed maleodoranti, fungevano da ricettacolo per le mosche.

La mosca svolge un ruolo importante nei processi di decomposizione del materiale organico, come ad esempio le carcasse degli animali che non vengono raccolte e smaltite (cani, gatti, ratti, colombi).
Il problema insorge quando la loro presenza è eccessiva. Vivendo su materiale organico in decomposizione le mosche possono essere vettoriidi batteri come la salmonellosi, gli enterobatteri ed i protozoi.
Le loro uova possono diffondere vermi responsabili di parassitosi nell’uomo, soprattutto nei paesi in via di sviluppo.

Generalmente sono dotate di un apparato boccale lambente succhiante (proboscide). Se la sostanza è liquida viene risucchiata direttamente, se è solida la mosca rigurgita saliva che scioglie lo zucchero, che verrà poi riassimilato succhiandolo attraverso la proboscide.
Alcune hanno invece un apparato boccale pungente-succhiante, con cui succhiano il sangue di cui si nutrono.

Dalle uova si sviluppano le larve sono apodi, cioè prive di zampe, bianche e vivono all’interno di materiale organico con umidità 60-70%, o terreno umido di 70-80% di umidità.
Quando sono giovani vivono in profondità perché la temperatura è più elevata (fino a 35°C), per poi risalire in superficie man mano che avviene la trasformazione da larva a pupa (in questo stadio appare come un bozzoletto marroni di 7-8 mm).
Una volta che si è aperto il bozzolo, emerge l'insetto adulto, che dopo 2 giorni può già accoppiarsi: la femmina una volta sola, il maschio più volte. Con un solo accoppiamento è in grado di deporre per tutta la durata della sua vita fino a 1000 uova.

Le mosche sono attratte dalle sostanze zuccherine. Quando si avvicina al cibo, la mosca si sfrega le zampe sulle quali sono collocati dei sensilli (strutture recettive) che vengono strofinati sull’apparato boccale per capire se la sostanza è o meno appetibile.
Poiché vive in ambienti molto sporchi, può contaminare le superfici di spazi domestici o di locali pubblici, dove c’è manipolazione di alimenti.
È quindi opportuno prevenirla impedendone l'ingresso all’interno, adottando opportune misure come barriere d’aria in ristoranti, o dislocazione di esche e/o trappole all’esterno.
In ambiente domestico può essere utile spegnere le luci delle stanze, in quanto sono attratte dalla luce e scappano dal buio. L'utilizzo del condizionatore è un buon deterrente, perché si tratta di animali a sangue freddo che non amano le basse temperature.
Anche la zanzariera è un ottimo strumento di difesa, che impedisce loro efficacemente l'ingresso.

Sono utili anche le trappole meccaniche, delle quali le preferibili sono le lampade con fondo in colla e non quelle che friggono, perché evitano che parti dell’animale fuoriescano e ccomunque contaminino gli ambienti.
Per quanto riguarda i prodotti chimici esistono i classici spray, oppure gli elettroemanatori che spruzzano automaticamente. Vanno usati senza eccedere e solo se c’è bisogno e soprattutto è importante aerare la stanza prima di soggiornarvi.
La mosca è un insetto tra i più resistenti e c’è il rischio che con il tempo sviluppi una resistenza ai principi attivi più frequentemente utilizzati, rendendoli inefficaci.
I dosaggi e le formulazioni sono diverse. Fra i più utilizzati troviamo i piretroidi, le cui nuove formulazioni sono studiate per ridurre al minimo l’impatto sull'ambiente e sugli insetti utili, e sono mirate a colpire le fasi giovanili (larve e pupe).

Tra le specie più comuni che possiamo incontrare in ambito urbano e rurale ricordiamo:

   MOSCA DOMESTICA (Musca domestica): lunga da 6 a 7 mm, sopravvive solamente se vive a contatto con l'uomo.
   Ha la tendenza ad aggregarsi e risulta difficile da allontanare. È in grado di riprodursi con estrema facilità per la capacità di deporre le uova all'interno di qualsiasi materiale di natura biologica in decomposizione.
   Caratteristica è la velocità con cui le larve raggiungono lo stato di individuo adulto, diventando a loro volta capaci di riprodursi in circa dieci giorni.
   Sebbene siano domestiche, generalmente confinate alle abitazioni umane, questi insetti possono volare per alcuni chilometri dal luogo in cui sono nate.
   Sono attive solo durante le ore diurne e di notte riposano negli angoli delle stanze o sospese al soffitto.
   A causa della grande quantità di cibo che ingerisce quotidianamente, essa deposita feci in maniera praticamente costante e questo è uno dei fattori che rende questo insetto un vettore di patogeni.
   Ulteriore materiale divulgativo è reperibile al seguente LINK.

   PICCOLA MOSCA DOMESTICA (Fannia canicularis): raggiunge al massimo i 5 mm di lunghezza, vive in regime di commensalismo con l’uomo negli ambienti domestici. Gli adulti compaiono all'inizio della primavera, prima della mosca domestica.
   Le zampe sono nere, il torace è di colore grigio con 3 bande longitudinali scure. L’addome è di forma ovale e di colore grigio, alla base si trova una estesa macchia gialla. A riposo le ali sono sovrapposte e ripiegate lungo il dorso.
   Depone le uova sulle piante in decomposizione e sugli escrementi di animali. La schiusa delle uova avviene in 24 ore. Le larve si nutrono su qualsiasi tipo di materia organica in decomposizione, comprese le carogne.
   La piccola mosca domestica vola in una maniera veramente caratteristica senza sosta e per periodi molto prolungati, in ambiente domestico spesso al centro della stanza o sotto i lampadari, ma raramente sulla tavola apparecchiata.
   Il volo è composto da una serie di traiettorie di forma triangolare o quadrangolare irregolari, con segmenti percorsi rapidamente, a volte intervallati da momenti in cui le mosche rimangono sospese negli angoli delle traiettorie.
   È caratterizzata da un ciclo di sviluppo lento: ci vogliono 10-12 mesi perché un uovo si sviluppi completamente in un adulto. La copula avviene in autunno, le larve restano in uno stato dormiente nei corpi dei lombrichi durante tutto l'inverno.
   In primavera si impupano e dopo un periodo di 30-45 giorni si sviluppa l'adulto. Con temperature più alte (circa 27°C) lo stadio pupale può durare solo 7 giorni.
   Quando invece più individui perlustrano la stessa area, uno sfreccia di fronte all'altro, poi si verifica un movimento nervoso e disordinato e infine un allontanamento di entrambi.
   Subito dopo uno riguadagna l'area perlustrata e ricomincia a seguire lo stesso percorso.
   Ulteriore materiale divulgativo è reperibile al seguente LINK.

   MOSCA DELLE SOFFITTE (Pollenia rudis): lunga da 10 a 12 mm, vive nei campi e nei pascoli ed entra nelle case solo per svernare (da qui il suo nome).
   Sono di color grigio scuro ricoperte di peluria nera e nera argentea. Una mosca appena nata ha molti peli sul suo torace che vengono persi durante la vita della mosca.
   Le strisce sul torace non sono così prominenti come sulla Mosca domestica e le punte delle ali si sovrappongono quando sono a riposo.
   Il loro comportamento varia con le stagioni e le condizioni del giorno. Durante l'estate, in una giornata di sole queste mosche svolgono la massima attività all'aria aperta.
   Quando fa freddo tendono a ripararsi in un posto caldo e asciutto, durante l'inverno, gli adulti hanno l'abitudine di svernare.
   Le larve sono parassiti dei lombrichi, immediatamente dopo la schiusa, iniziano a cercare vermi nel terreno. Si fanno strada attraverso l’epidermide del lombrico, all'interno del quale si nutrono e rimangono fino a quando non sono pronte a pupare.
   Gli adulti sono nella maggior parte dei casi erbivori. Si nutrono di linfa vegetale, frutta, fiori e feci. Sono attratte anche dall'estratto di malto, dall'acetilacetato e dalle proteine nella carne animale.
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   MOSCA VERDE (Lucilia sericata): ampiamente distribuita in tutto il mondo, soprattutto nelle aree a clima temperato dell'emisfero boreale, è caratterizzata da una colorazione metallizzata tipicamente verde bottiglia, da cui deriva il nome volgare.
   L'adulto ha generalmente dimensioni comprese tra i 6 ed i 9 mm di lunghezza. Il capo è ben separato dal corpo, su di esso si evidenziano gli occhi composti, le brevi antenne e il tipico apparato boccale succhiatore.
   Il torace presenta tre caratteristiche scanalature trasversali ed è la porzione corporea su cui si articolano le tre coppie di arti e la coppia di ali.
   Il secondo paio di ali (quello posteriore) è estremamente modificato a formare una coppia di bilancieri. I bilancieri rimangono protetti da un'espansione laterale lobata e squamiforme di colore chiaro e presenta una cresta con alcuni ciuffi di peli.
   Gli adulti normalmente non sono attivi durante le ore notturne, anche se alcune osservazioni scientifiche hanno registrato casi di ovodeposizione notturna in particolari condizioni ambientali (soprattutto di alta temperatura).
   Per l'ovoposizione viene preferite carcasse animali, in particolare quelle situate in ambienti aperti ed esposti al sole.
   È uno dei primi insetti a comparire sul corpo, anche grazie ad un apparato olfattivo particolarmente efficiente, in grado di percepire immediatamente i composti chimici a base di ammoniaca e solfuro tipici delle prime fasi della decomposizione.
   In condizioni ideali di temperatura e in assenza di ostacoli fisici o chimici, già dopo 2-3 ore dalla morte compaiono i primi ammassi di uova disposti a formare dei grossi grappoli in corrispondenza degli orifizi naturali.
   Ad occhio nudo le uova appaiono molto piccole, con dimensioni che non superano 1 mm di lunghezza, di colore biancastro, e presentano una specifica conformazione esterna.
   Dalle uova emergono larve apodi e vermiformi, biancastre, di forma conica, che entrano all'interno del cadavere, dove trovano un ambiente umido e protetto, e cominciano ad attaccare il substrato nutritivo, secernendo enzimi che ne iniziano la digestione.
   È una specie eliofila ed amante del caldo, che entra molto raramente nelle abitazioni umane e nei luoghi chiusi, preferendo rimanere in ambienti aperti e soleggiati. Gli adulti si nutrono principalmente di polline e nettare.
   Ulteriore materiale divulgativo è reperibile al seguente LINK.

   MOSCONE BLU DELLA CARNE (Calliphora vomitoria): è comune in molti continenti, tra cui Europa, Americhe e Africa. L'habitat varia a seconda della stagione: in inverno e estate frequenta le aree rurali, nelle altre stagioni si trova nelle aree ripariali.
   È una mosca abbastanza grande, gli adulti raggiungono una lunghezza compresa tra i 10 ed i 14 mm. La testa ed il torace sono grigio opaco, l'addome invece è di un caratteristico blu metallizzato. Il corpo e le gambe sono ricoperti di peli neri.
   Rispetto ad altre specie strettamente correlate il Moscone blu della carne si differenzia per i caratteristici peli arancioni posti sotto gli occhi.
   Gli adulti si nutrono di nettare, le femmine depositano le loro uova su carcasse animali. Quando una di loro scova del cibo rilascia dei feromoni che avvertono altri esemplari della presenza del pasto.
   In entomologia forense svolgono un ruolo importante, poiché possono essere utilizzati per stimare l'ora di un decesso in base alla presenza delle loro larve in un cadavere.
   Le uova infatti si schiudono entro 18 ore dalla deposizione, questo perché si verifica uno sviluppo parziale già all’interno dell'addome delle femmine. Le larve appena fuoriuscite iniziano immediatamente a nutrirsi della materia in decomposizione.
   Il ciclo di sviluppo completo richiede circa 2 settimane. Le larve bianco pallide, dopo alcuni giorni di alimentazione, strisciano in un luogo più secco dove pupano in duri bozzoli marroni.
   In due o tre settimane emergono gli adulti già pronti ad accoppiarsi, che vivono in media 10-14 giorni. Durante i periodi dell’anno più rigidi le pupe e gli adulti possono ibernarsi fino a quando le temperature non diventano più calde.
   Vola raramente di notte, indipendentemente dalla presenza di carcasse, così facendo non possono depositare le uova. Questo fatto è rilevante per la scienza forense, poiché il tempo approssimativo di ovideposizione si riduce alle sole ore diurne.
   Ulteriore materiale divulgativo è reperibile al seguente LINK.

   MOSCONE GRIGIO DELLA CARNE (Sarcophaga carnaria): molto diffusa nelle zone temperate dell'Europa e dell'Asia. Gli adulti sono favoriti da temperature elevate ed umidità bassa, mostrano un fototropismo positivo (sono attratti dalla luce).
   Ama entrare nelle abitazioni attratta dagli odori, frequenta abitualmente allevamenti zootecnici, discariche, concimaie e mattatoi. Lo spargimento di letame e liquami (se non interrati in tempi brevi) possono attirare queste mosche.
   Gli adulti raggiungono una lunghezza compresa tra i 10 ed i 19 mm. Sono di colore grigio chiaro, con strisce longitudinali grigio scuro sul torace e un motivo a scacchiera grigio chiaro e scuro sull'addome.
   La testa è di forma quadrata, gli occhi composti di colore rossiccio sono molto sviluppati e coprono gran parte delle porzioni laterali del capo stesso. Le zampe sono lunghe e ricoperte di peli ben evidenti.
   Dopo l'accoppiamento le femmine non depongono le uova, sono infatti ovovivipare, vale a dire depongono direttamente le larve sulla carne, pesce, cadaveri e carcasse animali, escrementi e altro materiale in decomposizione.
   Sono molto voraci e si cibano anche a spese dei lombrichi. Trovano un frequente impiego nella pesca sportiva (bigattini), poiché sono piuttosto appetibili dai pesci e sono vendute a prezzi molto convenienti.
   Gli adulti compaiono in primavera e sono in grado di dar vita a numerose generazioni nella stagione calda.
   Il ciclo di sviluppo in condizioni favorevoli, come disponibilità di cibo, alta temperatura ed elevata umidità e porosità del substrato, può essere molto rapido (10-15 gg).
   Le larve mature abbandonano il substrato su cui si sono cibate per cercare un luogo adatto all'impupamento, periodo che in condizioni ottimali dura circa 3 giorni.
   La specie riveste un ruolo importante in entomologia forense per la determinazione dell'intervallo post mortem dei cadaveri.
   Ulteriore materiale divulgativo è reperibile al seguente LINK.

   MOSCA DELLO SCARICO (Clogmia albipunctata): è una specie di dittero, ma a differenza delle comuni mosche appare tozza e non in grado di compiere voli veloci ed acrobatici. Sembra invece più simile ad una piccola falena.
   L’adulto è piccolo, lungo dai 3 ai 5 mm, e ricoperto da una fitta peluria bruno-grigiastra. Le ali sono larghe, coperte anch’esse da peli e caratterizzate dalla presenza di puntini bianchi verso il margine esterno.
   Il capo appare grosso, con occhi rossi e dotato di un paio di antenne che sono più lunghe dell'addome e coperte di peli bianchi. Le zampe sono lunghe di colore marrone con le estremità bianche.
   Gli adulti vivono circa 12 giorni e si nutrono di nettare e di acqua. Spendono la maggior parte della propria vita appoggiati sui muri, e sono cattivi volatori, in grado di planare solo per brevissime distanze.
   Sono prevalentemente notturni ma sembrano essere attratti dagli odori e soprattutto dalla luce, infatti durante le ore diurne possono essere osservati in prossimità di finestre, luci accese o pannelli illuminati.
   Le femmine depongono le uova (in numero variabile da 30 a 100) in ambienti acquatici come gli scarichi dei bagni o dei condotti fognari, da cui si schiuderanno le larve.
   Queste sono apode, di colore biancastro, lunghe dai 4 ai 10 mm, con corpo allungato e più o meno appiattito e testa ben in evidenza rispetto al resto del corpo. Essendo acquatiche, sono dotate di due sifoni respiratori.
   Le larve si alimentano di sostanza organica in decomposizione (soprattutto capelli) e dopo ulteriori tre stadi si trasformano in pupe.
   Quest'ultime sono di forma allungata e fornite di sifoni respiratori, ma a differenza delle larve non si alimentano, rimanendo vicine alla superficie dell’acqua. Le pupe di mosca dei bagni si trasformano in adulti dopo 5 giorni.
   Ad una temperatura di 25 °C e un’umidità del 75%, il ciclo di vita dura circa tre settimane, dalla deposizione delle uova fino allo stadio adulto.
   Sebbene siano considerati innocui, in quanto non pungono, tuttavia possono trasmettere i batteri dei luoghi in cui hanno nidificato.
   In letteratura sono riportati alcuni casi di miasmi, causati dalle larve di questo insetto, a livello nasale, intestinale e urinario, ma sono spesso causati da condizioni sanitarie molto povere e cattive abitudini igieniche.
   Ulteriore materiale divulgativo è reperibile al seguente LINK.

   TAFANO (Tabanus bovinus): Diffuso in Europa, Asia e Africa settentrionale, è molto comune dalla primavera all’autunno nei boschi, nei prati e nelle campagne, sia in pianura che in montagna. Sulle Alpi si spinge fino a 2000 metri di quota.
   Si stabilisce ovunque ci siano siti caldi e soleggiati e ricchi d'acqua quali stalle e letame, ma anche vigneti o resti di uve, vicino ai rifiuti e ad altre sostanze organiche marcescenti.
   Di abitudini diurne, è particolarmente attivo nei giorni afosi con elevato tasso di umidità. I maschi sono territoriali, anche se non sempre rimangono stazionari nello stesso posto.
   Insetto tozzo e robusto con corporatura larga e depressa può raggiungere la lunghezza di 25 mm, ha una livrea giallognola a macchie con striature grigio scuro. La testa è caratterizzata da enormi occhi composti di colore verde splendente.
   Possiede ali piuttosto ampie, che ne fanno un abilissimo e temibile volatore. Si sposta velocemente senza produrre alcun rumore ed è perciò in grado di avvicinarsi alla vittima predestinata senza essere percepito (solitamente equini e bovini).
   I maschi dei tafani sono innocui e si nutrono di sostanze zuccherine (linfa, polline e nettare) ed eventualmente di sieri emessi dalla piaghe degli animali.
   Le femmine invece sono dotate di un apparato boccale perforante-succhiante, molto simile a quello delle zanzare, altamente specializzato per suggere il sangue dei mammiferi.
   La puntura è dolorosa e causa gonfiore e prurito perché l'apparato è piuttosto grande e ferisce anche dei nervi. Il Tafano può succhiare fino 0,2 ml di sangue e può anche pungere attraverso i vestiti.
   La lesione cutanea forma una piccola pustola, è quindi importante lavarla, disinfettarla con un comune antisettico ed applicare del ghiaccio. Se il dolore persiste è meglio consultare un medico, che prescriverà una crema antibiotica o un’associazione antibiotico-cortisonica.
   La deposizione delle uova avviene sugli steli d’erba in zone umide o fangose. Le uova schiudono entro i 10 giorni e da esse fuoriescono delle larve che si sviluppano nel terreno, nutrendosi di piccoli insetti.
   Dopo 3 mesi si trasformano in pupe affondate parzialmente nel fango o nel terreno. Superato l’inverno diventano insetti adulti dopo circa 2 settimane. Nei climi temperati gli adulti muoiono in autunno e nella primavera successiva sono sostituiti dalle nuove generazioni.
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   MOSCA CAVALLINA (Hippobosca equina): specie diffusa in Europa e in alcune parti dell'Asia e dell'Africa, La sua distribuzione geografica è molto irregolare con aree di grande frequenza nettamente separate da aree in cui è assente.
   Predilige attaccare nelle ore più calde e umide della giornata gli equini, insinuandosi preferibilmente nelle zone glabre e caldo-umide delle vittime (regione perianale e perigenitale, inguine e mammelle).
   I cavalli che ne sono ospite primari, non riuscendo a scacciarla con la coda (è impossibile da schiacciare a causa del tegumento molto robusto), si innervosiscono parecchio fino a manifestare crisi di panico, con calci e sgroppate.
   Può pungere anche bovini, ovini, capre e anche mammiferi selvatici di una certa taglia come i cervi. Punge gli uccelli e occasionalmente anche l’uomo.
   L’adulto misura circa 8 mm di lunghezza, ha le ali semitrasparenti giallastre, il corpo tozzo, largo e appiattito di colore marrone rossastro pallido con macchie gialle sull'addome indistintamente segmentato.
   Le zampe sono robuste, piuttosto lunghe e dotate di unghioni neri tramite i quali si aggrappa molto stabilmente ai peli dell’ospite. Caratteristica peculiare è quella di muoversi lateralmente sui loro ospiti.
   Il ciclo vitale di questa mosca prevede lo sviluppo larvale nell’addome della femmina, quindi questa depone il cosiddetto “pupario”, ossia il bozzolo da cui emergerà l’adulto).
   Al contrario di altre specie della stessa famiglia, la Mosca cavallina conserva le ali per tutto il suo ciclo vitale, potendo in tal modo cambiare frequentemente l’ospite che parassita.
   La sua puntura, oltre a essere dolorosa, può trasmettere, attraverso la saliva, il virus responsabile dell’anemia infettiva equina, della Bartonellosi e nell'uomo reazione anafilattoidi.
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   MOSCA CANINA (Stomoxys calcitrans): si tratta probabilmente del dittero ectoparassita più estensivamente diffuso negli allevamenti di tutto il mondo.
   Ricorda la Mosca comune anche se più grande, infatti gli adulti sono generalmente lunghi circa 8-10 mm, ma a differenza di quest'ultima è dotata di un apparato boccale pungente e succhiante, con lo “stiletto” perforante molto sporgente.
   Ha una macchia marrone chiaro nel mezzo del torace con bande nere longitudinali. Sull'addome presenta invece numerose macchie circolari.
   Vive abbondante dentro e intorno alle stalle di bovini, spesso in vicinanza di materiale in decomposizione, di concimaie e persino nei mucchi di alghe. Per questo motivo viene incontrata spesso anche nelle zone litoranee.
   Non ha preferenze particolari riguardo l'ospite e perciò può pungere qualsiasi mammifero: i bovini vengono attaccati negli arti anteriori, laddove il pelo risulta più rado ed i capillari più esposti e risultano distanti dalle potenziali violenze della coda.
   L'uomo viene attaccato soprattutto alle caviglie anche attraverso le calze. È caratterizzata da spiccata aggressività e voracità, tanto da pungere per alcuni minuti, soprattutto se posizionata in punti particolarmente carnosi.
   Le uova vengono deposte tra materiali organici putrefattivi come fieno, letame e legno, in cumuli di 20-100 unità per volta per circa 4 o 8 deposizioni complessive. L’incubazione ha una durata da uno a 4 giorni.
   Le larve sono coprofaghe e si nutrono delle sostanze nutritive presenti nel substrato di deposizione. Lo sfarfallamento avviene dopo 6-20 giorni. Gli adulti sopravvivono poco tempo: il maschio muore subito dopo l’accoppiamento, e la femmina poco dopo l'ovodeposizione.
   La puntura, oltre la sensazione di dolore fisico incentivato dalle lacerazioni auto-inflitte con strofinamenti, può ridurre il bestiame all’anemia, perdita di peso e riduzione della produzione di latte.
   Inoltre favorisce la diffusione di malattie (febbre equina, brucellosi, influenza suina) e parassitosi, con gravi danni economici per gli allevatori e sanitari per l'uomo (è un portatore di parassiti triposomidi).
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   MOSCERINO DELLA FRUTTA (Drosophila melanogaster): originario dell'Africa sub sahariana, si è diffuso in tutte le regioni zoogeografiche del pianeta seguendo l'epansione dell'agricoltura ed i conseguenti cambiamenti ambientali.
   Dotati di un singolo paio di ali e di tre paia di zampe, sono lunghi tra i 2 ed i 4 mm e pesano circa 1 mg. Hanno grandi occhi rossi e corpi giallo pallido, o marrone chiaro, con strisce nere sull'addome; le femmine sono in genere più grandi dei maschi.
   Il ciclo vitale è di circa 10-12 giorni, le femmine possono deporre fino a 600 uova nell'arco della loro vita, all'interno di frutta o altri materiali organici.
   Le uova, il cui diametro è di circa 0,5 millimetri, completano lo sviluppo embrionale nell'arco di sole 24 ore e si schiudono immediatamente dopo.
   Le larve risultanti crescono per 5-6 giorni, usando microorganismi che decompongono la frutta e gli zuccheri della frutta stessa per nutrirsi. Le larve si trasformano in pupe da cui dopo circa 4 giorni emergono gli insetti adulti.
   La dieta tipica è a base di microrganismi, come il lievito, che abitano frutta e verdura molto matura e in decomposizione.
   La Drosophila è un organismo modello tra i più studiati nella ricerca biologica, per la sua genetica semplificata rispetto ai mammiferi: infatti il suo genoma è composto da soli quattro cromosomi con circa 14.000 geni.
   Circa il 60% delle malattie genetiche dell'uomo si possono verificare anche nel patrimonio genetico del moscerino e circa il 50% delle sue proteine trovano un analogo nei mammiferi.
   Le sue ali possono battere fino a 250 volte al secondo, il volo è essenzialmente composto di lunghi tratti lineari, intervallati da rapidi cambi di direzione chiamati saccade. Durante queste svolte, è in grado di ruotare di 90 gradi in meno di 50 millisecondi.
   La Drosophila presenta nervi ottici collegati direttamente ai muscoli delle ali, rendendo se possibile ancora minore il tempo di reazione durante il volo.
   È stato dimostrato scientificamente che la diffusione dei lieviti nei vigneti (dove sono trattenuti dalla pruina sulla buccia degli acini maturi) è dovuta alla Drosophila.
   Questi funghi microscopici, molto diffusi in natura, svolgono un ruolo essenziale nella fermentazione alcolica responsabile, tra l'altro, della trasformazione del mosto in vino.
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   SIRFIDI (Syrphidae): sono diffusi in tutti i continenti, fatta eccezione per le regioni desertiche del Vecchio Continente, l'Antartide e le isole antartiche. Le specie italiane sono circa 500.
   Gli adulti sono tra i più comuni e diffusi insetti impollinatori, secondi per importanza solo alle Api. Le larve di queste specie sono predatrici attivissime di insetti fitofagi, in particolare degli Afidi.
   Il carattere distintivo di questa famiglia è la presenza nelle ali di una falsa vena (vena spuria). Gli adulti hanno dimensioni variabili secondo la specie, con corpo lungo da 5 mm a 2,5 cm, di forma tozza o più o meno sottile ed allungata.
   La livrea è l'elemento morfologico più evidente per la presenza di colori anche vivaci, spesso con riflessi iridescenti e metallici e con la frequente pigmentazione dell'addome a bande o macchie gialle o brune alternate a colori più scuri o al nero.
   L'insieme di questi caratteri rende gli adulti dei Sirfidi fortemente somiglianti alle api e alle vespe, al punto di renderli facilmente confondibili agli occhi dei meno esperti (mimetismo batesiano).
   La morfologia e l'anatomia delle larve, in relazione ai differenti habitat e comportamenti, è estremamente variabile. La larva è apoda, di forma essenzialmente fusiforme: secondo il genere può essere larga e appiattita, cilindrica oppure subconica.
   Il tegumento ha colori abbastanza vivaci, spesso con tonalità gialle o verdastre, e reca ornamenti sotto forma di setole spiniformi o verruche.
   L'apparato boccale cambia secondo il regime trofico: nelle forme fitofaghe è provvisto di uncini ed è adatto a raschiare e raccogliere il cibo nella bocca; nelle forme entomofaghe è adatto a ghermire la preda e lacerarne o perforarne il tegumento e i tessuti.
   Gli adulti sono insetti tipicamente diurni ed eliofili, si rinvengono facilmente in volo sui fiori. La loro dieta si basa sull'assunzione di liquidi zuccherini e polline, perciò si nutrono essenzialmente di nettare, melata e polline.
   Il loro volo è caratteristico: roteando velocemente le ali, possono restare immobili, sospesi nell'aria (volo stazionario), o possono spostarsi lateralmente a semicerchio, restando sempre rivolti verso il loro obiettivo, spesso prima di posarsi su un fiore.
   La notevole mobilità, alla ricerca di ambienti più favorevoli per la loro nutrizione e per la vita delle larve, è tale che alcune specie sono in grado di percorrere anche 100 km in un solo giorno.
   Sono ottimi bioindicatori, infatti risentono fortemente dei fenomeni di degradazione ambientale, soprattutto per quanto riguarda il livello di biodiversità. Ulteriore materiale divulgativo è reperibile al seguente LINK.

Oltre a quelle sopra elencate è diffusa anche una specie classificate tra le quelle nocive:

MOSCERINO DEI PICCOLI FRUTTI (Drosophila suzukii ): originario dal Sud-est Asiatico, con buona probabilità dalla Cina, si è poi diffuso negli Stati Uniti e dal 2008 anche all’Europa meridionale. È classificato tra le specie nocive, in quanto attacca i frutti sani in via di maturazione per ovideporre. I frutti colpiti vanno incontro ad un rapido disfacimento.
Ulteriori informazioni in merito a questo predatore sono disponibili in un'apposita pagina del sito.

 

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