MOSCERINO - Comune di Nonantola

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CONTROLLIAMO IL MOSCERINO DEI PICCOLI FRUTTI

 

Il Moscerino dei piccoli frutti (Drosophila suzukii) è un piccolo insetto originario del sud-est asiatico, con buona probabilità dalla Cina, che si è poi diffuso negli Stati Uniti e dal 2008 anche all’Europa meridionale.
L’adulto misura circa tre millimetri di lunghezza, ha grandi occhi rossi e il corpo color bruno-miele, con bande scure sulla parte dorsale dei segmenti addominali.
Il maschio presenta due macchie nere sul bordo posteriore delle ali, mentre la femmina mostra, nella parte terminale dell'addome un robusto e marcato ovopositore.

A differenza di altre specie simili attratte dalla frutta marcia, il Moscerino dei piccoli frutti attacca la frutta fresca e matura, depositandovi le uova, grazie all'ovopositore seghettato che gli permette di incidere l'epidermide.
È estremamente polifago e costituisce una seria minaccia per i piccoli frutti (lampone, mora, mirtillo, fragola, uva spina) ed il ciliegio, ma può attaccare anche albicocco, pesco, susino ed alcune varietà di vite.
Su altre colture (cachi, fico, melo, pero, pomodoro) l'insetto è stato rinvenuto finora solo nei casi di frutti sovramaturi o danneggiati. La specie è stata segnalata anche su frutti di piante ornamentali e spontanee (sambuco, caprifoglio).
Ogni femmina depone mediamente 2-3 uova per frutto, per un totale di oltre 300 uova nell'arco della sua vita. Le larve si schiudono dopo 1 o 2 giorni e si sviluppano all'interno del frutto.
I frutti colpiti presentano inizialmente un'area depressa e molle, successivamente vanno incontro ad un rapido disfacimento a causa dell'attività trofica delle larve al loro interno.
Le depressioni possono anche trasudare fluidi zuccherini che possono sviluppare l'infezione da agenti patogeni batterici e fungini secondari. Le larve per pupare possono lasciare il frutto, o rimanere al suo interno.

Studi scientifici indicano che gli adulti sono già molto mobili e attivi con temperature superiori ai 10ºC. A 25°C l'insetto compie il ciclo completo (da uovo ad adulto) in soli 8-13 giorni.
La riproduzione è quindi particolarmente rapida e ciò permette a questa specie di completare parecchie generazioni nell'arco della stagione, in relazione alle diverse condizioni ambientali.
In Giappone, ad esempio, sono state osservate fino a 13 generazioni all'anno, in California ne sono state contate fino a 10. Per quanto riguarda i nostri ambienti la biologia del Moscerino dei piccoli frutti è tuttora in fase di studio.

La lotta contro questo insetto è particolarmente difficile per la sua peculiarità di deporre le uova all’interno dei frutti durante la fase di maturazione.
Le azioni di contrasto sono dirette prevalentemente contro gli adulti ed hanno lo scopo di abbassarne la popolazione e contenere le l’ovideposizioni.
L’utilizzo di trappole alimentari ha lo scopo di monitorare la presenza degli adulti e verificare la consistenza dei voli ma non di individuare il momento più idoneo per l’intervento.
Queste trappole possono essere facilmente fabbricate in modo artigianale. È necessario utilizzare una bottiglia in PVC vuota da 1,5 litri (tipo acqua minerale), su cui vanno effettuati 6-7 fori del diametro di circa 5 mm nel terzo superiore.
La bottiglia deve essere riempita con 200-250 ml di aceto di mele, che funzionerà da attrattivo. Chiuso il tappo, deve sessere collocata possibilmente nelle zone ombreggiate e preferibilmente lungo i bordi dei campi.
È necessario appendere la trappola all'altezza della frutta da monitorare, nel caso della fragola tra le foglie della pianta, interrando leggermente il contenitore, per evitare che si rovesci.
La bottiglia deve essere prelevata settimanalmente e sostituita con un'altra già innescata. Il monitoraaggio deve continuare per tutto il periodo di maturazione dei frutti, fino al momento della raccolta.
Si deve osservare il contenuto della trappola posizionandosi su uno sfondo chiaro per individuare i maschi, facilmente riconoscibili per le macchie nere sulle ali.
Si deve monitorare anche l'uva, aprendo gli acini che appaiono interi ma di consistenza anomala e vedere se ci sono le larve (che nelle prime fasi di sviluppo sono molto piccole).
È importante aprire gli acini, perché all'inizio i sintomi possono essere simili e confondibili quelli del marciume acido.

Oltre al monitoraggio è necessario adottare alcune buone pratiche agronomiche:
-   corretta gestione della pianta, effettuando una potatura che tenda ad agevolare la penetrazione della luce all’interno della chioma, con lo scopo di uniformare la maturazione dei frutti per una raccolta più rapida e concentrata;
-   corretta gestione dei vigneti, effettuando una corretta sfogliatura dei filari per arieggiare i grappoli, la loro diradatura e l’eliminazione tempestiva dei marciumi;
-   attenta programmazione della raccolta, anticipando se possibile il periodo della raccolta appena i frutti assumono colore, prima della maturazione fisiologica;
-   raccolta ed eliminazione dei frutti infestati, o non adatti al commercio, (anche tramite schiacciamento, compostagio, aspirazione, interramento) presenti sulle piante, sia di quelli caduti sul terreno.
    Quest'ultima attività, molto onerosa, ha lo scopo di limitare al massimo le disponibilità alimentari dell'insetto, considerando la sua altissima capacità riproduttiva.

Come estrema ratio si possono eseguire trattamenti fitosanitari. La tempistica di utilizzo dei prodotti nebulizzati è importante per il controllo efficace delle infestazioni.
Dal momento che il Moscerino dei piccoli frutti è più attivo al mattino e alla sera, questi sono i momenti migliori per combatterlo.
I trattamenti dovrebbero precedere la deposizione delle uova e la copertura deve essere completa, perché gli adulti spesso si nascondono nelle porzione più dense della chioma.
Tra i prodotti nebulizzabili, ammessi anche nelle produzioni biologiche, si sono dimostrati particolarmente efficaci quelli a base di piretro o di spinosad, che hanno un tempo di carenza molto basso.
Interessanti sono anche i corroboranti, che hanno anche un effetto abbattente sugli adulti, primi tra tutti quelli a base di tannini o di distillati di legno.

A Vignola, area di riferimento regionale per la coltura specializzata della Ciliegia IGP, si è voluto dare un forte impulso alla sperimentazione volta all’individuazione di soluzioni innovative.
Si è avviato un programma sperimentale che prevede l’integrazione dei sistemi di protezione attraverso l’impiego di reti multifunzionali.
Inoltre si è proceduto alla verifica delle potenzialità del controllo biologico mediante insetti antagonisti naturali quali il parassitoide esotico Ganaspis brasiliensis.

In questo articolo è possibile reperire utili informazioni su prevenire le infestazioni di afidi senza danneggiare api e insetti utili, favorendo l'attività predatoria delle coccinelle e delle loro larve.

Ulteriori informazioni sono consultabili al seguente LINK.
Cliccando QUI è possibile scaricare un breve prontuario dei criteri di intervento e degli indirizzi di difesa.

 

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