DEPERIMENTO DEL FRASSINO - Comune di Nonantola

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DEPERIMENTO DEL FRASSINO

 

Gravi deperimenti su piante di frassino sono dovuti ad un particolare patogeno fungino(Chalara fraxinea).
È segnalato in molti paesi europei dove si è diffuso in aree forestali e in ambienti urbani (parchi e giardini).
Colpisce le piante adulte, ma non solo: sono stati trovati anche casi di infezione su giovani piantine in vivaio.
A causa della sua rapida diffusione in Europa e degli ingenti danni arrecati al patrimonio forestale, nel 2007 è stato inserito nella Lista d’allerta dell’Organizzazione europea e mediterranea di protezione delle piante.

Fra le varie specie risultate particolarmente sensibili si osservano: il Frassino maggiore (Fraxinus excelsior), il Frassino ossifillo (Fraxinus angustifolia) ed il Frassino nero (Fraxinus nigra).
L'Orniello (Fraxinus ornus) ed il Frassino verde (Fraxinus pennsylvanica) hanno mostrato invece una moderata suscettibilità.
Specie esotiche impiegate prevalentemente a scopo ornamentale, quali il Frassino bianco (Fraxinus americana) e il Frassino di Manciuria (Fraxinus mandschurica), sono risultate scarsamente suscettibili.

Le piante di frassino possono essere colpite a qualsiasi stadio di età. A partire dalla ripresa vegetativa si possono osservare disseccamenti dei germogli apicali con perdita precoce delle foglie e sottostante emissione di germogli epicornici.
Le infezioni avvengono principalmente sulle foglie. I sintomi consistono in lesioni necrotiche bruno-nere. Le foglie avvizziscono progressivamente, anneriscono e rimangono a lungo sulla pianta.
Dalle foglie e dai germogli infetti il patogeno si propaga ai rami e alle branche sottostanti provocando lesioni alla corteccia di colore bruno porpora, di forma ellittica, che evolvono in veri e propri cancri.
Le lesioni compaiono frequentemente in corrispondenza delle cicatrici fogliari e dei germogli laterali morti e tendono ad estendersi fino a circondare l’organo colpito con conseguente avvizzimento del fogliame soprastante.
Nei casi più gravi l'intera chioma può disseccare. Al di sotto della corteccia necrotica, i tessuti legnosi e il midollo assumono una colorazione bruno-grigia che si estende longitudinalmente anche al di sotto della parte colpita.
Anche i semi possono essere infettati. Per una corretta identificazione dell’agente responsabile del deperimento del frassino sono pertanto necessarie indagini di laboratorio.

La gravità della malattia dipende dall'età delle piante, dalla localizzazione, dalle condizioni climatiche e dalla presenza di altri funghi patogeni che possono indebolire le piante.
Particolarmente sensibili sono le piante giovani, da 2 a 10 anni di età, che possono giungere a morte rapidamente; le piante adulte, al contrario, possono sopravvivere a lungo prima di morire.

La Regione Emilia-Romagna si è impegnata ad un attento monitoraggio sull’intero territorio, allo scopo di verificare la presenza o assenza della malattia.
Il monitoraggio riguarda le aree forestali e urbane (parchi e giardini), le alberate stradali e i vivai di piante ornamentali e forestali.
I sintomi causati da C. fraxinea possono essere osservati in tutte le stagioni:

  • in primavera è possibile notare i disseccamenti apicali e la proliferazione di germogli epicornici, esito delle infezioni avvenute l’anno precedente;
  • in estate-autunno si manifestano le nuove infezioni con imbrunimenti, annerimenti e avvizzimenti fogliari. Le lesioni corticali dell’anno precedente si trasformano in veri e propri cancri;
  • in inverno, con le piante spoglie, sono ben visibili le nuove lesioni sui rami e sui fusti e i vecchi cancri corticali.

Il periodo più idoneo per effettuare i controlli è da giugno a ottobre, mesi nei quali sono maggiormente visibili i sintomi della malattia.

Ulteriori informazioni sono consultabili al seguente LINK.
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