CIMICE DELL'OLMO - Comune di Nonantola

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INTERVENTI PER IL CONTROLLO DELLA CIMICE DELL'OLMO

 

Dal 2022 stanno aumentando le segnalazioni di anomale invasioni di piccoli insetti, che si portano sui muri delle case ed entrano nelle abitazioni.
Si tratta di una Cimice (Arocatus melanocephalus) che dalle province di Modena e Reggio Emilia (dove è presente già da alcuni anni), spesso associata alla presenza di olmi negli ambienti circostanti gli edifici.
All'inizio della primavera, gli adulti di questa varietà di cimice si trasferiscono dai ricoveri invernali agli olmi dove, in corrispondenza degli ammassi di frutti, si accoppiano e depongono le uova.

Sempre nei frutti si sviluppano gli stadi giovanili quindi, raggiunto lo stadio adulto (indicativamente dall'inizio di giugno), le cimici abbandonano l'olmo e si disperdono nell'ambiente alla ricerca di ripari.
In questa fase si possono ritrovare gli insetti su vari alberi (nelle querce, sotto le placche della corteccia dei platani, nei frutti delle conifere, negli anfratti della corteccia delle robinie, ecc.) e nelle abitazioni.
Va ricordato che la Cimice dell'Olmo non rappresenta un pericolo per l'uomo e gli animali domestici: non punge e non veicola alcun patogeno.
La presenza massiccia e continua di gruppi di adulti negli appartamenti (nei battiscopa, nei serramenti, all'interno degli arredi), unita alla capacità dell'insetto di emettere un odore sgradevole se molestato, può comunque determinare allarme e preoccupazione.

Si sconsiglia in ogni caso l'impiego indiscriminato di insetticidi ad uso domestico, in quanto pericolosi per la salute delle persone ed inutili al fine di contenere le infestazioni.
L’utilizzo di insetticidi in casa o, ancora peggio, all’aperto, è assai poco efficace e di scarsa utilità nel contenere le infestazioni, non previene l’arrivo di nuovi individui dagli ambienti circostanti (o dall’esterno delle abitazioni) ed è letale per le api e gli altri insetti utili (come bombi e farfalle) che possono frequentano il giardino o l’orto domestico
.

Questo fenomeno deve essere affrontato con un approccio integrato che preveda:

  • la pulizia delle aree degradate ed incolte (dove spesso è abbondante la presenza di arbusti di olmo e di nicchie idonee allo svernamento);
  • la raccolta ed eliminazione dei frutti di olmo caduti a terra,
  • la messa in opera di barriere in porte e finestre che limitino l'ingresso degli adulti nelle case (chiusura di eventuali crepe, installazione di zanzariere, ecc.).

 

ATTENZIONE: NON CONFONDERE LA CIMICE DELL'OLMO CON ALTRI LIGEIDI NON MOLESTI

  Cimice dell'Ibisco (Oxycarenus lavaterae)
  È spesso confusa con la Cimice dell'Olmo per via dell'aspetto degli adulti per il colore nero con emielitre parzialmente rossastre, le dimensioni (sono lunghi 5-6 mm) e il comportamento gregario.
  Gli adulti trascorrono l'inverno ammassati sui tronchi di piante arboree, soprattutto tigli.
  A partire dal mese di marzo, gli adulti abbandonano la pianta rifugio e, in piccoli gruppi, si trasferiscono su Malvacee (Malva, Hibiscus e Althea), alimentandosi della tenera vegetazione.
  Dopo l’accoppiamento, la femmina depone le uova dalle quali, nel volgere di una settimana nascono le neanidi, il cui capo e il torace sono neri mentre l’addome è rossastro.

 

  Cimice Carabiniere (Pyrrhocoris apterus)
  Facilmente riconoscibile per il colore nero, le emielitre sono rosse e nere con un'evidente macchia rotonda nera centrale. L'adulto è lungo dagli 8 ai 12 millimetri.
  In inverno si ripara sotto vasi, cortecce o anfratti, in una sorta di letargo.
  L'insetto vive a spese delle Malvaceae e dei tigli, ma non disdegna noccioli, querce, oleandri ibiscus. Non è dannosa per le piante.
  In primavera la femmina depone le uova sotto le pietre o nel terreno, in 2-3 mesi si completa lo sviluppo completo. Ha un ciclo vitale di uno o due anni, compiendo una generazione all’anno, e mostra un forte comportamento gregario.

 

  Cimice del Platano (Arocatus longiceps)
  È molto simile alla cimice dell'Olmo per dimensioni, colore e biologia, da cui si differenzia perché ha come pianta ospite il platano e non ha tendenza ad ammassarsi negli edifici.
  Di aspetto pallido, presenta un colore di fondo che varia dal giallastro all'arancione o al rosso. Le antenne e zampe sono invariabilmente concolori al colore di fondo.
  La testa è nera, di forma triangolare con antenne a quattro segmenti tipiche della sua famiglia. Il resto del corpo, densamente peloso, è di colore rosso opaco con motivi neri, nero è anche lo scutello triangolare.
  Le gambe sono di colore variabile, dal nero all'arancione.

 

Nella nota allegata è possibile reperire utili informazioni su come riconoscere l'insetto e su come prevenire le infestazioni nelle nostre abitazioni senza danneggiare api e insetti utili.
Questo materiale divulgativo è stato predisposto da parte del Centro Agricoltura Ambiente “Giorgio Nicoli", in collaborazione con Mielizia e CONAPI, per la sensibilizzare i cittadini sull’importanza di una corretta gestione del verde ornamentale al fine di salvaguardare le api e gli altri insetti utili.

Ulteriori informazioni sono consultabili al seguente LINK.
Cliccando QUI è possibile scaricare un utile opuscolo informativo.

 

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