NUTRIE - Comune di Nonantola

Uffici | AREA TECNICA (Edilizia, Lavori Pubblici & Ambiente) | Servizio Ambiente | NUTRIE - Comune di Nonantola

 

La Nutria (Myocastor coypus) è un roditore originario del Sud America ed importato in Italia nel 1929 a scopo di allevamento commerciale per la produzione di pellicce (veniva identificato con il come di "Castorino").
Originariamente era allevato in strutture di stabulazione, spesso inadeguate, che hanno facilitato nel tempo il verificarsi di ripetute immissioni nell'ambiente più o meno accidentali.
Questi accadimenti isolati hanno nel tempo determinato la naturalizzazione della specie sull'intero territorio italiano, grazie anche alle sue buone capacità di adattamento.

Roditore di grandi dimensioni, l'adulto può raggiungere una lunghezza del corpo compresa tra i 43 ed i 64 cm, una lunghezza della coda compresa tra i 25 ed i 43 cm ed un peso tra 5 e 17 kg.
I maschi sono solitamente più grandi delle femmine. Il cranio è robusto e curvato anteriormente. La mandibola è crestata e notevolmente deviata verso l'esterno.
Gli incisivi sono larghi e robusti, con lo smalto color arancione brillante. I denti masticatori hanno una corona alta e radici parziali, sono progressivamente più piccoli e convergenti anteriormente.
Il corpo è tozzo e robusto. La pelliccia è composta da lunghi peli rigidi color marroncino o bruno-rossastro. Questi peli nascondono quasi completamente il sotto pelliccia grigio scuro, soffice, denso e vellutato.
Le parti ventrali sono giallo chiaro e meno ruvide delle parti dorsali. Il mento è ricoperto di peli biancastri. Durante l'inverno la pelliccia diventa più folta e densa.
La testa è larga e di forma triangolare, gli occhi e le orecchie sono piccoli e, insieme alle narici, sono situate nella parte superiore della testa. Le vibrisse sono lunghe.
Gli arti sono relativamente corti, i piedi posteriori sono più lunghi delle zampe anteriori e sono muniti di 5 dita, di cui le prime 4 sono connesse tra loro da una membrana cutanea,
mentre il quinto è libero ed è solitamente utilizzato per pettinare la pelliccia.
La pianta dei piedi è priva di peli. Le zampe anteriori hanno 4 dita lunghe, flessibili, non palmate e con un pollice rudimentale. Gli artigli sono affilati e robusti.
Una secrezione oleosa, utilizzata per lubrificare il pelo e probabilmente anche per marcare il territorio, viene emessa da alcune ghiandole poste sui lati del muso nella zona dove sorgono le vibrisse e intorno alla regione anale.
La coda è più corta della testa e del corpo, è ricoperta finemente di peli, tranne che alla base, e di scaglie. La sua forma è cilindrica, non compressa lateralmente come nel topo muschiato.
Le femmine hanno 4-5 paia di mammelle toraciche, situate molto in alto sui lati del corpo, per agevolare il succhiamento dei piccoli anche durante il nuoto.

È una specie semi-acquatica, notturna e serale, anche se è spesso visibile di giorno, in particolare durante i periodi più freddi.
Vive in acquitrini, rive dei laghi e corsi d'acqua lenti, in cui costruisce piattaforme di vegetazione su cui si nutre e si cura la pelliccia.
Utilizza tane di altri animali come rifugio, oppure scava sistemi di cunicoli che variano da semplici tunnel a complessi con camere terminali per il riposo ed uscite secondarie, che possono estendersi oltre 15 metri.
Così facendo può compromettere la tenuta delle arginature dei corsi d’acqua naturali, dei canali irrigui e dei bacini artificiali, in particolare in occasione di piene, contribuendo ad innalzare il rischio di rotta idraulica.
Traccia anche percorsi nell'erba alta e può allontanarsi fino a 180 metri dai rifugi. La maggior parte del suo tempo lo passa a nuotare o brucare le piante acquatiche.
Può rimanere in immersione anche per più di 10 minuti, in acqua si spinge in avanti con colpi alternati dei piedi posteriori palmati.
Vive in coppie, o in piccoli gruppi basati su diverse femmine imparentate tra loro, ma la presenza di molti individui in condizioni ambientali favorevoli può dare l'impressione di formare grandi colonie.
I maschi sono spesso solitari ed erratici.

Si nutre principalmente di parti vegetali, preferendo radici, tuberi e rizomi.
Nelle regioni dove è stata introdotta si ciba anche delle colture disponibili. Necessita di elevate esigenze alimentari, un adulto consuma tra 1 e 2,5 kg. di vegetali al giorno.
Le piante coltivate, che in genere sono più ricche di nutritivi e più concentrate sul terreno, vengono preferite quando accessibili.
Per questi motivi, la barbabietola da zucchero, il riso e diverse colture ortive possono subire prelievi anche consistenti ad opera della Nutria.
Elevate densità di popolazione provocano un deterioramento qualitativo dei biotopi umidi. È segnalata anche la distruzione dei nidi e/o la predazione di uova e pulli dell'avifauna acquatica.
Talvolta l’attività di alimentazione può arrivare a determinare la scomparsa locale di intere stazioni di Ninfee, Canna di palude e di Tifa, provocando profonde alterazioni degli ecosistemi e l’estinzione locale della fauna associata.

Le femmine possono partorire 2-3 volte l'anno, la gestazione dura 128-130 giorni. Mediamente partoriscono 5 piccoli alla volta, con un minimo di un solo nascituro ed un massimo di 13.
Appena nato il piccolo pesa circa 100 g, è completamente ricoperto di pelo ed ha gli occhi aperti. Può sopravvivere lontano dalla madre già a soli 5 giorni di vita, ma di solito rimane con essa fino a 6-10 settimane.
Raggiunge la maturità sessuale se nato in estate a 6-10 settimane, a 6-7 settimane se nato in autunno. L'80% della mortalità di questa specie avviene nel primo anno di vita. In pochi raggiungono più di 2 o 3 anni.

Poiché negli anni ha raggiunto consistenze numeriche molto elevate, sia grazie alla facilità di diffusione nel reticolo idrografico locale, che per la mancanza di predatori specifici,
è stato necessario predisporre un piano di controllo per contenere la diffusione e la proliferazione
.
Alla Regione, agli Enti gestori delle Aree Naturali Protette ed alle Province compete il controllo della Nutria limitatamente alla Superficie Agro-Silvo-Pastorale, mentre in ambito urbano le attività competono ai Comuni.

Ulteriori informazioni sono reperibili al seguente LINK.

Cliccando QUI è possibile scaricare il Piano Regionale di Controllo 2021-2026.

Il Comune di Nonantola ha aderito alla nuova convenzione predisposta dalla Provincia di Modena per la gestione associata dei Piani di Controllo della Nutria.
L’adesione è stata approvata dal Consiglio Comunale con la Deliberazione n. 51 del 30/10/2023.
La convenzione è entrata in vigore a gennaio 2024 e sarà valida per tre anni fino a dicembre 2026.
Responsabile della gestione associata dei piani di controllo è la Provincia che ha il compito di coordinare gli interventi di cattura e abbattimento degli esemplari della specie, equiparata a quelle infestanti e nocive per le quali l’Istituto Superiore per la Protezione e Ricerca Ambientale (ISPRA) auspica l’eradicazione dal territorio nazionale.
Il Comune parteciperà con un contributo alle spese ed ha il compito di raccogliere le domande di intervento, segnalare le aree maggiormente infestate, richiedere interventi straordinari e informare i cittadini sulle attività di contenimento della specie.

Cliccando QUI è possibile scaricare il testo della Convenzione.

Per segnalare la presenza della Nutria sul territorio comunale è necessario utilizzare l'apposita modulistica:
   - modulo in formato PDF
   - modulo in formato DOC

Per eventuali chiarimenti ed informazioni in merito ai Piani di Controllo della Nutria è possibile contattare il Servizio Ambiente del Comune di Nonantola.

 

Pubblicato il 
Aggiornato il