LIMACINA - Comune di Nonantola

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CONTROLLIAMO LA LIMACINA DELLA QUERCIA SENZA DANNEGGIARE LE API

 

La Limacina della quercia (Caliroa varipes) è un piccolo imenottero diffuso un po’ ovunque e che vive soprattutto su piante di Querce e Pioppi.

L'adulto ha dimensioni che variano tra i 5 ed i 6 mm, di colore nero, ha la testa dotata di antenne ed il torace alto, con ali sfumate di nero e nervature brune.
Supera l'inverno allo stadio di prepupa, protetta da formazioni sericee, nel terreno. In primavera compaiono gli adulti, soprattutto le femmine; i maschi sono piuttosto rari.
Le femmine ovidepongono, in maggio, dentro alle foglie mediante il robusto ovopositore. Da queste uova inizia la prima generazione che si protrae per tutto il mese di giugno.
In ambienti favorevoli si sviluppano fino a 3 generazioni, fino a settembre inoltrato.
L'ultima generazioni origina le pre-pupe che dovranno svernare.
Le larve hanno una forma cilindrica più dilatata anteriormente, che le rende simili a piccole limacce, e presentano una testa di colore bruno scuro, sono di colore giallastro con la parte centrale del corpo verdastra, dovuta al trasparire dei tessuti vegetali ingeriti, si presentano rivestite di muco.
Le uova sono di forma ovoidale, traslucide e con cuticola liscia, vengono deposete a decine su ogni foglia.

Le larve vivono allo stato gregario sulla pagina fogliare inferiore delle piante ospiti, divorandone il parenchima e lasciando intatte le nervature di ogni ordine e a volte anche una delle due epidermidi.
Le foglie che rimangono sull’albero assumono così il tipico aspetto quasi spettrale.
Siccome le larve si alimentano del legno nella parte basale della pianta oltre che nelle radici, ciò può causare un indebolimento strutturale, ed una compromissione della stabilità delle piante con rischi di schianto o stroncamento improvvisi.
Per tale motivo è necessario che vengano segnalate le presenze di questi insetti per verificare prontamente lo stato delle piante con sintomi della presenza dell’insetto, siano esse di proprietà pubblica e privata.

Per quanto riguarda il contenimento di questo insetto, in genere, non sono giustificati interventi chimici diretti.
Gli interventi sono essenzialmente di tipo agronomico con l’asportazione delle parti colpite, poiché non esistono prodotti specifici per questo parassita e risulta difficile intervenire con mezzi chimici in ambiente urbano.
Eventualmente, nel caso di forti infestazioni su giovani piante dei vivai, la difesa viene condotta utilizzando prodotti citotropici che bloccano l’attività larvale.
Si stanno sperimentando anche tecniche endoterapiche, con fitofarmaci che vengono immessi nell'albero mediante iniezioni al tronco, senza alcuna dispersione nell'ambiente.
I primi risultati sono molto confortanti se il trattamento viene eseguito nell'epoca più adeguata per colpire l’insetto (tarda primavera).

Ulteriore materiale divulgativo sulla Fillossera della Quercia è reperibile al seguente LINK.

Cliccando QUI è possibile scaricare un breve prontuario dei criteri di intervento e degli indirizzi di difesa.

 

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