DORIFORA DELLA PATATA - Comune di Nonantola

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CONOCERE MEGLIO LA DORIFORA DELLA PATATA

 

La Dorifora della patata (Leptinotarsa decemlineata) è un coleottero originario degli Stati Uniti, in Europa è arrivata sulle coste atlantiche francesi agli inizi del secolo scorso, per poi estendersi a tutto il continente.
In Italia le prime segnalazioni risalgono al periodo della Seconda Guerra Mondiale (1943) in Piemonte, da allora si è diffusa in tutta la Penisola.

È un insetto facilmente riconoscibile: presenta testa, pronoto e addome di colore giallo arancio con macchie nere e due elitre color ocra che fanno da sfondo a cinque bande nere longitudinali per ciascuna.
L’adulto ha il corpo ovale con dimensioni di 10-12 mm.
Le larve, lunghe circa 10-15 mm, sono di colore arancio-rossastro con una tipica doppia fila di tubercoli nerastri posti ai lati del corpo; hanno il corpo leggermente incurvato con la regione addominale espansa.
Le uova sono ellittico-cilindriche, di colore giallastro e vengono deposte a gruppi, incollate sulla superficie fogliare.

Provoca danni a carico delle foglie, che sono determinati dalle larve e dagli adulti. Attacca unicamente le Solanacee: l’ospite principale è la patata, ma aggredisce anche la melanzana ed il pomodoro,
più raramente si sposta su specie spontanee come Solanum nigrum o Solanum dulcamara. La mancanza di foglie e la conseguente riduzione della capacità fotosintetica riduce drasticamente la produzione di tuberi.
La dorifora attacca saltuariamente anche fusti e tuberi se la pianta ospite è gravemente defogliata.
Le piante colpite o soccombono all'attacco, oppure reagiscono producendo germogli laterali ed altre foglie a scapito della formazione dei tuberi che rimangono piccoli ed in numero scarso.

La Dorifora supera l'inverno allo stadio di adulto, interrata nel terreno ad una profondità di circa 20-30 cm.
In primavera esce in superficie, quando la temperatura raggiunge circa 14°C, iniziando immediatamente a cibarsi della vegetazione.
Successivamente avvengono gli accoppiamenti e la ovideposizione. Le larve neonate sono molto voraci e continuano l'attività trofica a danno della vegetazione già iniziata dagli adulti, con cui continuano a coesistere sulla vegetazione.
Le larve dopo circa 3 settimane scendono nel terreno, a circa 10-20 cm di profondità, e si impupano per dare origine ad una seconda generazione estiva.
A seconda delle condizioni ambientali, queste ultime possono o svernare, oppure a loro volta originare ulteriori esemplari.

La lotta nei confronti della Dorifora risulta essere molto complessa a causa dell’elevata mobilità, della prolificità nonché delle capacità di adattamento di questo coleottero.
È sempre buona norma svolgere rotazioni colturali e anticipare o posticipare la data di semina per ridurre la popolazioni e ritardare l’infestazione.
Possono essere effettuati trattamenti fitosanitari al verificarsi delle prime infestazioni, sempre se la piante non sono in fioritura, in quanto potrebbero risultare letali per le api e gli altri insetti impollinaori (come bombi e farfalle).
Tali trattamenti devono essere ripetuti, alternando sostanze e principi attivi, per evitare fenomeni di resistenza, che risultano molto frequenti.
Esitono in natura parassitoidi naturali, alcuni studiati come possibili mezzi di lotta biologica, come Edovum puttleri, un imenottero parassitoide che depone le uova in quelle della dorifora.
Ci sono poi insetti predatori di adulti, larve e uova, come il pentatomide Perillus bioculatus ed il neurottero Chrysoperla rufilabris, che però non si sono dimostrati non sufficientemente efficaci nel controllo di infestazioni elevate.

Nella nota allegata è possibile reperire utili informazioni su come prevenire le infestazioni di Dorifora della patata senza danneggiare api e insetti utili, favorendo l'attività predatoria degli antagonisti naturali.
Ulteriore materiale divulgativo sulla Dorifora della patata è reperibile al seguente LINK.

 

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