CANCRO COLORATO DEL PLATANO - Comune di Nonantola

Uffici | AREA TECNICA (Edilizia, Lavori Pubblici & Ambiente) | Servizio Ambiente | CANCRO COLORATO DEL PLATANO - Comune di Nonantola

 

CANCRO COLORATO DEL PLATANO

 

Il Cancro colorato è una malattia che si sviluppa a carico degli organi legnosi dei platani per azione di fungo (Ceratocystis platani).
Originario della fascia orientale degli USA, si è diffuso in Europa.
In Italia la prima manifestazione della malattia risale al 1954 a Caserta, dove ha completamente distrutto le piante secolari del viale di accesso alla famosa reggia della città.
Negli anni '70 si è registrata una forte espansione dell'infezione nelle altre regioni.
Attualmente la malattia si può ritenere ubiquitaria nel nostro paese; in Emilia-Romagna sono presenti focolai in tutte le province.

I sintomi dell'infezione si manifestano sia sul tronco che sulla chioma.

Quando l'attacco è localizzato sul tronco, si notano cancri più o meno estesi, di forma triangolare o ellissoidale, in corrispondenza dei quali si formano depressioni e fessurazioni.
La corteccia assume una caratteristica colorazione bruno-violacea, che contrasta con quella verde chiara delle vicine parti non infette.
Man mano che la malattia progredisce, la corteccia si rigonfia e si screpola longitudinalmente, mentre il legno sottostante imbrunisce fino a raggiungere un colore caffelatte.
Spesso, alla base delle piante colpite, vengono emessi dei polloni./p>

Sulla chioma può avere due decorsi: uno acuto ed uno cronico, più graduale.
La fase acuta consiste in un improvviso disseccamento di alcune branche o dell'intera chioma che si manifesta maggiormente in estate.
Le foglie colpite e completamente disseccate possono rimanere sulla pianta anche per lungo tempo.
Se l'andamento dell'infezione è invece di tipo cronico, il decorso è più lungo (2-3 anni) e consiste in un progressivo deperimento, con ingiallimenti, ritardo vegetativo e sviluppo stentato.

Le più comuni vie di penetrazione del fungo sono rappresentate dalle ferite, anche di piccolissime dimensioni, presenti sul tronco o sulle radici.
Di qui il fungo si diffonde rapidamente, occludendo i vasi legnosi.
Anche l'uomo, attraverso le potature e la dispersione nell'ambiente di segatura o altro materiale infetto può quindi contribuire alla diffusione della malattia.
L'infezione può passare da una pianta all'altra anche attraverso anastomosi radicali, cioè tramite l'unione tra radici qualora le piante siano vicine tra loro.
Altro mezzo di contagio sembra essere l'acqua dei fossati che trasporta l'inoculo presente nelle radici ammalate o nei residui vegetali derivanti dalla potatura o dall'abbattimento di esemplari infetti.

LA LOTTA AL CANCRO COLORATO DEL PLATANO È OBBLIGATORIA SU TUTTO IL TERRITORIO NAZIONALE ed è regolamentata dal Decreto Ministeriale 29 febbraio 2012.
Allo stato attuale il controllo di questa fitopatia è esclusivamente di tipo preventivo, occorre pertanto rispettare rigorosamente le norme di profilassi indicate dalla Legge.

Tutti i tipi di interventi, atti a favorire il controllo e l'eradicazione del Cancro colorato, devono essere effettuati previa comunicazione al Settore Fitosanitario e difesa delle produzioni della Regione Emilia-Romagna.

Con la Determinazione n. 8803 del 03/05/2024 sono state approvate le Misure Fitosanitarie per la prevenzione e il contrasto agli organismi nocivi delle piante: Ceratocystis platani

Le piante infette devono essere tempestivamente eliminate seguendo le direttive imposte dal Servizio Fitosanitario Regionale (che le fornisce ogni qualvolta decreta un abbattimento).
L'attenzione nelle operazioni deve essere estesa anche alla fase di smaltimento del legname che deve avvenire a mezzo di mezzi telonati, in possesso di idonea autorizzazione rilasciata dal Servizio Fitosanitario Regionale.
Il materiale interessato dovrà essere distrutto attraverso l'incenerimento o accatastato lontano da piante di platano.
A questo proposito, in aree già infette da cancro colorato è vietata la potatura di platani fino alla completa eliminazione dell'infezione.
In aree non ancora colpite tutte le operazioni devono essere limitate ai casi di reale necessità e comunque eseguite in un periodo asciutto, meglio se durante il riposo vegetativo delle piante.
Naturalmente fanno eccezione i casi in cui sia in gioco la pubblica incolumità; in questo caso verrà valutata la situazione specifica.

È comunque sempre fatto obbligo di disinfettare le superfici di taglio e gli attrezzi utilizzati con fungicidi al fine di limitare quanto più possibile le possibilità di ingresso del fungo.
Chi intendesse procedere con l’abbattimento, o potatura, di platani dovrà, oltre a presentare la necessaria richiesta così come previsto dal vigente Regolamento Comunale del Verde,
dovrà presentarne una anche al Consorzio fitosanitario di Modena, attendendo l’esito istruttorio prima di eseguire gli interventi.
Si ricorda che il periodo utile per effettuare gli interventi cesori sui platani è identificato esclusivamente durante il riposo vegetativo e comunque non oltre l'inizio del germogliamento (dal 15 novembre al 28 febbraio).

SI RICORDA CHE PER COLORO CHE CAGIONANO, PER DOLO O COLPA, LA DIFFUSIONE DELLA MALATTIA È PREVISTA LA DENUNCIA AI SENSI DELL'ART. 500 DEL CODICE PENALE.

Ulteriori informazioni sono consultabili al seguente LINK.

 

Pubblicato il 
Aggiornato il