CALABRONI - Comune di Nonantola

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ATTENZIONE AI CALABRONI

 

Il Calabrone europeo (Vespa crabro) è la più grande delle vespe europee, si tratta di un insetto prevalentemente carnivoro, predatore di altri insetti.
Non disdegna però la polpa della frutta e i nettari zuccherini e ciò contribuisce a spiegare la sua diffusione in aree agricole.

L'adulto è glabro, di colore bruno rossiccio con macchie e strisce gialle, che generalmente misura dai 20 ai 25 mm.
Pur essendo un insetto prevalentemente diurno, il calabrone svolge anche attività parzialmente notturna se attirato dalle luci artificiali, che ha imparato essere altrettanto gradite a varie sue prede.
Lo si può trovare attivo anche in autunno inoltrato. In primavera, una fondatrice si sveglia dall'ibernazione e incomincia a costruire alcune cellette in un luogo riparato e difficile da individuare.
Incomincia così a deporre le uova che, finché non si svilupperanno, sarà lei ad accudire. Questo nido, chiamato primario, si presenta come una semisfera vuota rivolta verso il basso e di pochi centimetri di diametro.
All'interno nelle prime cellette di forma esagonale sono deposte le uova, che dopo circa 5-8 giorni diventano larve. Queste impiegano 2 o 3 settimane a crescere, nutrite con carne di altri insetti, fino a diventare operaie adulte.
Dalle prime operaie e dal primo piano di cellette, la colonia cresce sempre di più durante l'estate.
La dimensione della colonia attorno al mese di settembre, quando anche la popolazione di operaie è al suo massimo, può arrivare a contare circa 100-300 esemplari.
Il nido, a forma sferica, è formato da una mistura di polpa di carta creata dalle operaie con parti di alberi o materiale vegetale tagliato con le mandibole, masticati e mischiati con la saliva, oltre a fango e altre derivazioni simili.
Le singole aggiunte non hanno una struttura uniforme, ma sono incollate tra loro molto saldamente, così da costituire uno strato unico. Questo "cemento" è repellente all'acqua e consente alla colonia di sviluppare una barriera contro gli agenti atmosferici esterni.

A fine estate, inizio autunno, la regina depone l'ultima covata del nido composta da larve di maschi e femmine che si svilupperanno in nuove future fondatrici.
Le nuove regine e i maschi, ora molto numerosi rispetto alle operaie, a ridosso dell'inverno avviano il periodo degli accoppiamenti. Ogni femmina fertile incomincia ad accumulare grasso corporeo tramite liquidi zuccherini per prepararsi ad affrontare la stagione fredda.
Nel frattempo, la vecchia regina si allontana dal suo regno e muore di vecchiaia, attorno a settembre/ottobre. Dopo di essa, progressivamente, anche le operaie muoiono e la colonia si estingue rapidamente.
Del nido, in inverno inoltrato, non resta che l'involucro cartaceo e le cellette abbandonate, spesso saccheggiate da formiche, o utilizzate come rifugio invernale da altri insetti come rincoti e coccinelle.

Nei confronti dell'uomo di solito il Calabrone si mostra tendenzialmente indifferente e cerca di sottrarsi con rapida fuga o nascondimento ai tentativi di abbattimento.
Tuttavia, mentre si può sostare con relativa tranquillità vicino a un albero da frutta in presenza di calabroni e cogliere i frutti sui quali non si siano posati, questi insetti possono diventare molto aggressivi se messi alle strette o in vicinanza del nido.
Le femmine sono dotate di pungiglione le cui punture possono essere molto dolorose per gli esseri umani, inoltre nell'attacco liberano feromoni che richiamano gli altri esemplari, provocandone l'intervento in gruppo.
Il veleno inoculato ha solo effetti locali e transitori per la maggior parte delle persone, ma può provocare nei soggetti allergici reazioni anafilattiche anche mortali.

ATTENZIONE AD AVVICINARSI AI NIDI ED EVITARE DI CERCARE DI RIMUOVERLI.

I calabroni europei sono onnivori e come tali mangiano diverse altre specie di insetti molti dei quali sono considerati infestanti e quindi apportano un beneficio a giardini e coltivazioni.
Risultano invece dannosi nella misura in cui sono soliti nutrirsi anche di api domestiche, compromettendone la riproduzione della specie, la produzione di miele e soprattutto l'impollinazione dei fiori.
Come altri tipi di vespidi possono danneggiare le coltivazioni frutticole, come: ciliegie, pere, mele, prugne e uve.
Una colonia di calabroni può compromettere irrimediabilmente l'intera produzione di un melo in poco tempo, spesso escavando solo la parte più matura del frutto per poi passare ad attaccarne un altro.

In commercio, per i calabroni, si trovano apposite trappole ad annegamento costituite da un contenitore per l'esca e un coperchio di vario tipo che consenta loro solo l’ingresso, ma non l’uscita.
CHIUNQUE VOGLIA SEGNALARE LA RICHIESTA DI INTERVENTO CONTRO I CALABRONI IN AREE ED EDIFICI PUBBLICI, PUÒ FARNE COMUNICAZIONE ALL’UFFICIO RELAZIONI CON IL PUBBLICO DEL COMUNE DI NONANTOLA.
In caso di urgenza e, solo per la disinfestazione di calabroni, ci si può rivolgere ai Vigili del Fuoco, che intervengono per nidi di grosse dimensioni, all'interno sia di abitazioni private che di luoghi pubblici.

Oltre al Calabrone europeo sono presenti in Italia anche altre due specie di vespidi di grandi dimensioni:

   CALABRONE ASIATICO (Vespa velutina): originario dell’Asia sud-orientale e recentemente introdotto in Europa, classificato tra le specie nocive, in quanto gran parte della dieta delle sue larve è a base di api.
   Ulteriori informazioni in merito a questo predatore sono disponibili in un'apposita pagina del sito.

   CALABRONE ORIENTALE (Vespa orientalis): una specie endemica della regione mediterranea e già presente solo nel Meridione, dalla Campania in giù ed in Sicilia, che complici i cambiamenti climatici sta espandendo il suo areale verso nord.
   Il suo corpo è snello, dotato di ali e può raggiungere i 25-35 millimetri di lunghezza. È di colore bruno-rossastro e presenta delle caratteristiche bande di colore giallo sull'addome e sulla testa, localizzate fra gli occhi.
   Vive in colonie stagionali dominate da una regina. Costruisce i propri nidi principalmente sotto terra, ma in alcuni casi anche sugli alberi e in corrispondenza di cavità, intercapedini ed anfratti, anche di strutture frequentate dall'uomo.
   Gli adulti si nutrono principalmente di nettare, melata e frutti, mentre catturano altri insetti per nutrire le larve in via di sviluppo all'interno del nido.
   Nella loro ricerca di proteine animali possono essere attratti anche da rifiuti e da cibi umani, che si trovano all'aperto o comunque in luoghi che possono essere facilmente raggiunti dall'insetto.
   La loro puntura può essere molto dolorosa per l'uomo, in quanto il veleno registra un alto contenuto di sostanze neurotrasmettitrici come l'acetilcolina.
   Quando attacca l'apparato pungitore si conficca all'interno della pelle, dove rilascia il veleno.
   Dal momento che il pungiglione non presenta uncinazioni, esso non rimane incastrato nella cute, ma può essere estratto consentendogli di sferrare molteplici attacchi.
   Il pungiglione, inoltre, è parzialmente orientabile e consente all'animale di pungere anche lateralmente rispetto alla posizione del corpo. Oltre a pungere i calabroni orientali possono anche infliggere dolorosi morsi con le loro mascelle potenti ed affilate.
   Come avviene con il Calabrone europeo, anche per il Calabrone orientale la puntura sembra essere particolarmente pericolosa per gli individui allergici. In soggetti particolarmente sensibili è possibile che si sviluppi anche lo shock anafilattico.
   Ulteriore materiale divulgativo sul Calabrone orientale è reperibile al seguente LINK.

 

Vengono spesso scambiati per calabroni altri insetti innocui di grandi dimensioni:

   APE LEGNAIOLA (Xylocopa violacea): diffusa nell'Europa centro-meridionale, è un'ape solitaria lunga 2,5–3 cm, dal volo rapido e piuttosto rumoroso.
   Il corpo è di colore nero con riflessi violacei, pubescente. Le ali sono di colore viola cangiante. Il penultimo ed il terzultimo articolo delle antenne dei maschi sono di colore arancione.
   È dotata di un robusto pungiglione. L'uso del pungiglione non determina la morte dell'insetto, a meno della frantumazione dello stesso durante l'attacco; nonostante ciò, risulta poco aggressiva.
   È uno dei primi imenotteri a comparire subito dopo l'inverno. Si nutre di nettare e polline raccolto prevalentemente su fiori delle Lamiaceae.
   La femmina depone le uova in gallerie scavate nel legno tenero (marcescente o meno), formando cellette separate da diaframmi; ogni celletta ospiterà un singolo uovo e una riserva di polline e nettare.
   È un importante impollinatore, in particolare di fiori di grandi dimensioni come quelli dell'acanto o del favino.
   La puntura avviene molto raramente, quando si sente minacciata e non trova via di fuga. La scarsa tossicità del veleno determina l'insorgenza di segni limitati e l'unico sintomo è il dolore indotto dalla penetrazione.
   La pelle si indurisce, leggermente dolente, attorno alla puntura, ritornando rapidamente normale.
   Ulteriore materiale divulgativo sull'Ape Legnaiola è reperibile al seguente LINK.

   BOMBO DEI PASCOLI (Bombus pascuorum): è presente nella maggior parte dell'Europa e del nord dell'Asia, in una grande varietà di habitat tra cui pascoli, prati, margini di strade e campi, ma anche giardini e parchi urbani.
   Ha dimensione medio-grandi, le operaie misurano in lunghezza 9-15 mm e i maschi 12-14 mm, ed è caratterizzato da una folta peluria.
   Il dorso del torace e l'addome sono di colore più o meno uniforme arancio-rosso chiaro con sfumature giallastre.
   I peli della faccia e delle corbicule possono essere neri o fulvi. È un insetto sociale che vive in colonie annuali, fondate da una femmina feconda (la regina).
   Dalla deposizione dell'uovo allo sfarfallamento dell'adulto passano dalle 3 alle 4 settimane.
   La durata della vita da adulto varia con la casta: le operaie e i maschi vivono qualche settimana, mentre le regine, che si ibernano per fondare una nuova colonia in primavera, vivono un anno.
   Il nido di solito è costruito sulla superficie del terreno, tra ciuffi d'erba o sotto muschi o cespugli; occasionalmente può essere costruito in nidi abbandonati di uccelli o cavità di alberi.
   Per la costruzione vengono raccolti muschio ed erba con cui viene formata una piccola sfera cava, le cui pareti sono incollate e sigillate con cera.
   Predilige fiori di piccole dimensioni a corolla profonda, avendo una ligula lunga. Andando di fiore in fiore per alimentarsi, svolge la funzione di impollinatore di molte piante da frutto e ortaggi, specialmente dei pomodori.
   Sempre più produttori si attrezzano creando appositi spazi nelle serre per ospitare delle arnie di Bombi in modo da aumentare la resa della coltivazione.
   L'utilizzo dei Bombi è limitato all'impollinazione poiché essi, non sopravvivendo all'inverno, accumulano scarse quantità di polline e miele e non sono quindi utilizzati ai fini dell'apicultura.
   I Bombi sono decisamente poco aggressivi, sono però in grado di pungere e il loro pungiglione, non avendo seghettatura, permette loro di pungere ripetutamente.
   La loro puntura solitamente determina una reazione locale anallergica con gonfiore, prurito e arrossamento in corrispondenza dell'area interessata che dura solo un paio d'ore.
   Ulteriore materiale divulgativo sul Bombo dei pascoli è reperibile al seguente LINK.

   FALSO CALABRONE (Milesia crabroniformis): relativamente raro, è una mosca appartenente ai sirfidi il cui adulto può raggiungere i 22–25 mm di lunghezza.
   Assomiglia per i suoi colori, il suo volo rumoroso e le sue notevoli dimensioni al Calabrone europeo, ma è sprovvisto di pungiglione, quindi inoffensivo.
   Si tratta di un tipico esempio di mimetismo batesiano, ossia la capacità di una specie innocua di assumere la livrea e in parte anche il comportamento di una specie pericolosa per proteggersi da potenziali predatori.
   I maschi hanno grandi occhi composti che si toccano sulla sommità della testa, mentre le femmine li hanno separati.
   Gli adulti si possono incontrare da giugno fino a ottobre, con un picco a cavallo fra agosto e settembre, spesso in foreste di querce o faggi.
   Si nutrono di nettare, di preferenza al sole, sui fiori di diverse piante (Ombrellifere, Edera, Cardi e Sambuco).
   In foresta tendono a volare in alto fra gli alberi e scendono solo per nutrirsi, bere o deporre le uova.
   Spesso sono osservati vicino ai ruscelli, ai bordi dei quali si posano a bere a inizio pomeriggio. Le larve si sviluppano in legno in decomposizione e nelle cavità di vecchi faggi e querce.
   Ulteriore materiale divulgativo sul Falso calabrone è reperibile al seguente LINK.

   VESPA MAMMUT (Megascolia maculata): è un imenottero vespoideo, le cui femmine adulte possono raggiunge fino a 4 centimetri di lunghezza, hanno una colorazione uniformemente nera, con due bande gialle sull'addome.
   Le ali sono di colore grigio scuro, con riflessi blu-violacei e presentano una sola vena ricorrente. I maschi hanno antenne più lunghe delle femmine.
   Sono vespe solitarie, diurne, che compiono in genere una sola generazione all'anno.
   Si cibano di nettare e svolgono la funzione di impollinatore per i fiori alla loro vista di colore blu, specialmente infiorescenze composite o aggregate (cardi e carciofi).
   Le femmine depongono le uova in una larva-ospite, che paralizzano con l'aiuto del loro pungiglione. Parassitano preferenzialmente le larve di coleotteri cetonini, ma anche altre specie di scarabeidi.
   La ricerca dell'ospite occupa la maggior parte del tempo delle femmine gravide, richiedendo una quantità d'energia considerevole e comportando un'esplorazione minuziosa degli strati superficiali del terreno.
   Una volta consumati i tessuti della larva-ospite, le larve si imbozzolano e trascorrono l'inverno in questo stadio. Normalmente i maschi fuoriescono dal bozzolo prima delle femmine attendendole per l'accoppiamento.
   Le Scolie sono decisamente poco aggressive, sono però in grado di pungere e il loro pungiglione, non avendo seghettatura, permette loro di pungere ripetutamente.
   Le punture sono dovute a reazioni di difesa puramente meccanica, ad esempio se le si prende con le dita, o se le si schiacci contro il corpo. In tutti i casi la puntura è meno dolorosa di quella di un’ape.
   Ulteriore materiale divulgativo sulla Vespa mammut è reperibile al seguente LINK.

   VESPA DEL LEGNO (Urocerus gigas): è un imenottero dai colori vivaci che abita prevalentemente nei boschi di conifere, in quanto generalmente deposita le uova negli abeti o, più raramente, nei larici.
   Si può verificarne la presenza attraverso i fori di sfarfallamento. All’interno dell’ambiente domestico potrebbe insediarsi nelle travature, dove però non depone uova in quanto si tratta di legno già lavorato.
   Dall'apparenza di una grossa vespa, le femmine possono infatti raggiungere i 45 mm, presenta un corpo allungato bruno con addome cilindrico (privo del "vitino di vespa") colorato di giallo e nero.
   La testa ed il torace sono neri, le ali trasparenti giallastre, la femmina è dotata di un lungo e minaccioso pungiglione, ma non è utilizzato a scopo difensivo, bensì per deporre le uova.
   Questo ovopositore a trivella le consente di deporre le uova in profondità nel legno, insieme a spore fungine, all'interno di un buco nel legno morto scavato appositamente.
   Le Vespe del legno sono tra i primi esseri viventi a insediarsi in strutture di legno morto, svolgendo così un ruolo molto importante nel processo di decomposizione.
   Contribuiscono infatti a chiudere il ciclo biogeochimico rendendo nuovamente disponibili nutrienti per altre piante e organismi viventi.
   Inoltre, i buchi praticati nel legno dalle larve vengono utilizzati dalle api selvatiche per la nidificazione.
   Ulteriore materiale divulgativo sulla Vespa del legno è reperibile al seguente LINK.

   INSETTO MURATORE (Rhynchium oculatum): è una vespa solitaria, presente nei paesi mediterranei più caldi dell'Europa, nel Nord Africae, fino all’estremo oriente. L’adulto può raggiungere i 20–25 mm di lunghezza.
   È un caso classico di mimetismo batesiano, infatti ha assunto nel corso della sua evoluzione una forma e una colorazione simile a quella del Calabrone asiatico.
   Solo se osservata attentamente, se ne differenzia per la diversa distribuzione delle macchie gialle sull'addome.
   Svolge ruolo importante nel controllo biologico di molti lepidotteri, bruchi e coleotteri, è quindi un animale utile per i coltivatori ed i giardinieri commerciali.
   Le larve vengono catturate per fornire provviste per le giovani nascituri. La preda viene paralizzata, quindi portata nel luogo di nidificazione, in attesa della schiusa delle uova.
   Solitamente il nido è posto in buchi e fessure nel legno in decomposizione, già preesistenti che vengono sigillati con fango dopo la deposizione.
   Di giorno visita una notevole varietà di piante per raccogliere il polline e il nettare. Sembrano essere maggiormente favorite le Euforbie, le Asteraceae e le Apiaceae (principalmente il prezzemolo).
   Il Rhynchium oculatum non è considerato aggressivo, ma se si sente minacciato, soprattutto vicino a un sito di nidificazione, non esiterà a proteggere le sue larve.
   Una puntura di questa vespa può essere molto dolorosa e, come tutti gli animali velenosi, può produrre una reazione potenzialmente anafilattica nelle persone particolarmente sensibili.
   Ulteriore materiale divulgativo sull'Insetto muratore è reperibile al seguente LINK.

   Ulteriore materiale divulgativo sul Calabrone europeo è reperibile al seguente LINK.
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