API - Comune di Nonantola

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TUTELA DELLE API

 

Nel corso dell’estate, pervengono al Comune richieste di intervento da parte dei cittadini per l’eliminazione di colonie di insetti non sempre bene identificati.
Nella maggior parte dei casi si tratta di vespe di diverse specie, ma a volte è possibile rinvenire colonie di api vanno ad insediarsi in zone urbane in seguito a "sciamatura".
Questo fenomeno occorre, solitamente nel periodo primaverile, quando l'ape regina lascia la famiglia d'origine con un nutrito numero di api operaie.
Nel frattempo, nella famiglia d'origine si è provveduto a far sviluppare una o più nuove regine in modo che siano pronte per la sostituzione immediata di quella partente.
La sciamatura si verifica solo quando la colonia è florida in quanto può asportare fino ai tre quarti della popolazione totale.
Alcuni giorni prima di sciamare la regina si muove agitata emettendo un suono particolare, seguita dal ronzio delle operaie che la seguiranno, inoltre si verifica un movimento insolito davanti all'ingresso dell'arnia.
Di solito, quando la nuova regina sta nascendo o è appena nata, lo sciame esce dall'arnia collocandosi su di un ramo nei pressi dell'apiario.
Le api operaie si riuniscono in grappoli così evidenti da formare la cosiddetta “barba” per 24/48 ore, senza dare segni di agitazione.
Le api esploratrici cominciano la ricerca di un luogo idoneo alla costituzione della nuova colonia. Una volta trovato, vanno a chiamare lo sciame che le aspetta. Quindi tutte le api, compresa la regina, partono per la nuova destinazione.

Se non disturbate, le api non costituiscono quasi mai un reale pericolo per le persone, a meno che qualcuno non le vada ad importunare deliberatamente.
Le api operaie, infatti, pungono solo quando si sentono minacciate (ad esempio se vengono scacciate o rimangono intrappolate in indumenti o capelli), o per proteggere la colonia.
Inoltre, quando un'ape punge, lo fa a costo della vita (il suo aculeo è seghettato e l’ape non può estrarlo dopo la puntura senza perdere parte dell’addome) e quindi pungerà solo come ultima risorsa.

Le api sono un anello particolarmente sensibile e monitorato degli ecosistemi. Vengono infatti definite “sentinelle dell’ambiente” e il loro malessere segnala, in maniera inequivocabile, un peggioramento delle condizioni di vita,
dal punto di vista della salubrità, anche per gli esseri umani.
L'ape italiana è a rischio di estinzione, in quanto negli ultimi è in corso una moria estremamente preoccupante e sempre più spesso il numero di api nate non supera quello delle api morte.
Tra le ragioni di questo fenomeno devono essere annoverate l'introduzione di nuove specie "spurie" e lo sconsiderato utilizzo di trattamenti insetticidi.
L’utilizzo di questi ultimi in casa o, ancora peggio, all’aperto, è assai poco efficace e di scarsa utilità nel contenere le infestazioni di insetti e nella maggiorparte dei casi non previene l’arrivo di nuovi individui dall'ambiente circostante.
Al contrario risulta letale per le api e gli altri insetti utili (come bombi, farfalle e impollinatori selvatici), che frequentano il giardino o l’orto domestico attirati spesso dalla fioritura delle piante ornamentali.

La Legge n. 313/2004, “Disciplina dell’apicoltura”, considera le api un patrimonio dello Stato per l’elevato contributo che danno all’agricoltura.
In particolare l’art. 1 riconosce l’apicoltura quale attività agricola di interesse nazionale, utile per la conservazione dell’ambiente naturale, dell’ecosistema e dell’agricoltura in generale
ed è finalizzata a garantire l’impollinazione naturale e la biodiversità di specie apistiche, con particolare riferimento alla salvaguardia della razza di Ape italiana (Apis mellifera ligustica)
e delle popolazioni di api autoctone tipiche o delle zone di confine.

Anche la Regione Emilia-Romagna, con la Legge Regionale 04 marzo 2019 n. 2 “Norme per lo sviluppo, l'esercizio e la tutela dell'apicoltura in Emilia-Romagna" riconosce l'apicoltura come attività agricola
zootecnica di interesse per l'economia agricola e utile per la conservazione dell'ambiente, la salvaguardia della biodiversità e degli ecosistemi naturali e per lo sviluppo dell'agricoltura in generale
.

Il recupero delle api è regolato specificatamente dal Codice Civile; in particolare, l’art. 924 del Codice Civile sottolinea che il proprietario dello sciame di api ha il diritto di recuperarlo anche andando su un fondo altrui.

L'attività di recupero degli sciami è solitamente svolta su base volontaria da apicoltori che, anche attraverso le associazioni di categoria che operano sul territorio, contribuiscono a salvaguardare le api,
ma anche a salvaguardare la salute pubblica per il rischio eventualmente connesso, in quanto queste sciamature possono avvenire in prossimità di abitazioni di privati cittadini.

NEL COMUNE DI NONANTOLA, CHI NECESSITASSE DI INTERVENTI PER LE API, PUÒ INOLTRARE RICHIESTA ALL’UFFICIO RELAZIONI CON IL PUBBLICO che metterà in contatto l’utente con gli apicoltori autorizzati al recupero degli sciami.

Nella nota allegata è possibile reperire utili informazioni su come riconoscere ed aiutare le api nel risveglio primaverile.
Qui invece è possibile reperire utili informazioni su come aiutarle nelle estati calde e siccitose.
Questo materiale divulgativo è stato predisposto da parte del Centro Agricoltura Ambiente “Giorgio Nicoli", in collaborazione con Mielizia e CONAPI, per la sensibilizzare i cittadini sull’importanza di una corretta gestione del verde ornamentale al fine di salvaguardare le api e gli altri insetti utili.

Ulteriori informazioni sono consultabili al seguente LINK.
Cliccando QUI è possibile scaricare un utile opuscolo informativo.

 

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